Dalle ore 9.00 di domenica 8 aprile 2018 ad Orfengo, con la S.Messa, si celebra il 73° anniversario del sacrificio dei Martiri di Casalino, fra le autorità presenti anche il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino
Un gruppo di garibaldini della “Volante Loss” vengono presi alla sprovvista da una pattuglia nazi-fascista: solo due riescono a fuggire, mentre gli altri cadono falciati dalle raffiche dei mitragliatori e dei mitra. E’ il 30 marzo 1945 solo qualche giorno dopo sarebbe stata la Liberazione anche per loro. Il novarese non dimentica i suoi sette martiri e vista la concomitanza con la Pasqua, celebra il 73° anniversario del sacrificio dei Martiri di Casalino una settimana dopo.
Si comincia alle 9.00 di domenica 8 aprile ad Orfengo con la S.Messa commemorativa. Dalle 10 il ritrovo presso la Polivalente di Via Gramsci 1 a Cameriano, con l’intervento degli Alunni della Scuola Secondaria di I° Grado “Ezio Roncaglione” davanti alle scuole, con l’omaggio floreale alla lapide dei Caduti.
Il corte quindi riprende lungo via Matteotti, via Vercelli e via Casalino, per raggiungere verso le 10.45 presso il “Parco della Pace” dove verrà deposta una corona commemorativa al monumento alla Resistenza. Al saluto delle autorità si aggiungerà la voce di Sergio Chiamparino, Governatore della Regione Piemonte.
Alle ore 11.30 a Casalino, il ritrovo davanti al Circolo Sette Martiri di via Prealba ed a seguire, verso il Cimitero con l’omaggio al Sacrario dei Partigiani, quindi il ritorno al Municipio e la deposizione floreale alla lapide dei Caduti.
In Sala consigliare ci sarà la proiezione del docu-film realizzato in occasione del 70° dell’Eccidio dei “Sette Martiri”.
Quel maledetto 30 marzo del 1945 a Casalino, caddero Ezio Roncaglione studente diciottenne di Orfengo, il ventunenne Giovanni Poletti di Cressa e vicino a lui il diciottenne Francesco Lazzaroni di Dello (BS). Qualche centinaio di metri più in là restarono a terra il ventiduenne Domenico Gatta di Bovegno (BS) e residente in Vinzaglio con il diciottenne Francesco De Stefano, perito industriale di Reggio Calabria e residente a Casalino. Ancor più lontano viene abbattuto il venticinquenne Giuseppe Manenti di Comenzano (BS) ma residente a Casalino. Infine anche il diciassettenne Severino Comelli trascinato fino a Quarti viene assassinato dai militi della Muti.