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Novara

Il saluto di Beppe Di Bari alla piazza azzurra: “Intenso il rammarico di lasciare la città”

Il saluto di Beppe Di Bari alla piazza azzurra: “Intenso il rammarico di lasciare la città”

In una lettere di saluto indirizzata alla piazza azzurra, l’ex ds ricostruisce il suo percorso al Novara Fc, fino a quella che definisce “incomprensione” con il Presidente Massimo Ferranti.

Beppe Di Bari ex ds Novara Fc

A due settimane dal clamoroso divorzio “consensuale”, Beppe Di Bari, ormai ex Direttore Sportivo del Novara Fc, ha valuto salutare la piazza azzurra, a partire dalla ricostruzione del suo avvento in azzurro, con il percorso comune che ha condotto la squadra di Marchionni dal primo allenamento il 6 settembre, fino al primo posto in campionato.

Sono partito il 17 agosto alla volta di Novara – scrive Di Bari in una lettera di saluto diffusa alla Stampa – ove ebbi il primo incontro con il presidente Ferranti per il tramite di Alessandro Ruggeri.
All’esito dell’intervenuta affiliazione societaria mi sono proficuamente attivato per il necessario allestimento di una compagine consona all’ambizioso progetto della proprietà.
Grazie anche alla collaborazione del mio scout Alessio Cappella, sono riuscito nel difficile compito di individuare un allenatore e un parco calciatori di estremo livello professionale e umano, in grado di centrare l’obiettivo programmato, ossia l’ascesa di categoria.
Il via agli allenamenti è avvenuto il 6 settembre e dopo pochi giorni in rapida combinazione il gruppo si è cimentato in coppa Italia (12/09) e in campionato (19/09) con particolare senso di responsabilità e sacrificio.
La scelta dell’allenatore Marchionni (ha conquistato i play off in serie C con il Foggia), coniugato con la conferma di un pilastro calcistico Novarese come Gonzales, unito agli arrivi mirati di calciatori di livello quali Bergamelli, Benassi , Agostinone, Tentoni , Laaribi , Bortoletti, Bonaccorsi, Di Masi ed in particolare del bomber Vuthaj (capocannoniere in tutti i gironi della serie D) hanno reso possibile l’allestimento di una squadra di estremo spessore tecnico-sportivo in grado di esprimersi ad altissimi livelli agonistici.
Prova ne sia la circostanza che a distanza di soli due mesi la squadra primeggia solitaria in classifica”.

Fino a qui la semplice cronistoria degli eventi, ma chi si aspetta da Di Bari una stoccata finale, anche solo una velata polemica, rispetto alle ragioni di quello che pare essere stato un vero e proprio scontro con il Presidente Massimo Ferranti, e che ha determinato il suo addio; resterà deluso, perchè da gran Signore qual è, il direttore non evita la questione, ma la tratta con eleganza:

Nonostante questi presupposti – scrive Di Bari – una incomprensione intervenuta con il Presidente, in ordine ad una operazione di mercato ha incrinato la reciproca fiducia.
Ho reputato per il bene della squadra e della città di Novara, lasciare in punta di piedi il gravoso incarico affidatomi, per evitare ulteriori incomprensioni o frizioni che avrebbero potuto minare l’equilibrio dell’ambiente con possibili ricadute sulle prestazioni della squadra”.

Tante voci si sono inseguite a proposito di quella che Di Bari definisce “incomprensione”, solo i diretti interessati sanno realmente come siano andate le cose, quel che è certo è che l’operazione di mercato dalla quale è scaturita la discussione Ferranti-Di Bari, riguarda il trasferimento dal Lecco di Alessandro Di Munno, centrocampista classe 2000 che ha esordito a Montjovet domenica scorsa, mostrando certamente di essere un giocatore utilissimo alla causa.

“Rimane intenso il rammarico di lasciare la città e soprattutto l’affetto delle tante persone che mi sono state vicine in questo breve ma intenso cammino sportivo – chiosa Di Bari – nella riconosciuta consapevolezza di avere operato con assoluta dedizione, onestà ed entusiasmo al fine esclusivo di ridare lustro e prestigio al Novara Calcio e alla sua gente”.

Così l’ex ds azzurro nella sua lettera d’addio alla piazza, che si chiude con un “Forza Novara!!!” che visti anche i toni conciliati, speriamo possa essere in realtà solo un arrivederci.