PESCARA – NOVARA 1-2
Chi ha scritto il canovaccio di questa serie B, evidentemente ha risparmiato tempo a modificare il ritorno dall’andata, così dopo un inizio difficile, il déjà vu azzurro sta proseguendo sulla falsariga delle vittorie che seguirono al derby.
Così l’imperturbabile Marco Baroni, dopo aver battuto il Pescara al Piola, torna sul luogo del suo esonero e si toglie la soddisfazione di portare a casa tre punti pesantissimi che issano il Novara a guidare il drappello delle inseguitrici di Crotone e Pescara, dall’alto di un terzo posto solitario, che con 54punti sul campo, eguaglia l’indimenticata cavalcata verso la serie A firmata Tesser.
Una partita preparata al millimetro, per limitare l’estro offensivo dei delfini e ripartire in contropiede per fare male.
Azzurri che passano subito all’8′ a seguito di un calcio d’angolo battuto corto da Viola X Dickman, ed il cross del giovane difensore azzurro che pesca a centro area il liberissimo Corazza, pronto a girare in porta di testa il quinto goal stagionale.
I pescaresi non cambiano i loro piani, provando e riprovando il loro gioco offensivi fatto di scambi a terra reiterati, utili a premiare i tagli in verticali dei talentuosi Caprari, Lapadula e Menushaj.
Dopo un calcio di rigore reclamato per uno scontro Da Costa-Lapadula, il Pescara trova il pareggio grazie ad un generoso calcio di punizione al limite, trasformato in oro dal perfetto destro all’incrocio di Caprari.
Nella ripresa sono ancora gli azzurri a scattare avanti, quando già al 52′ il nuovo entrato Evacuo, controlla di petto ed incrocia in diagonale battendo per la seconda volta Fiorillo.
Il centravanti di Pompei (al l’undicesima marcatura stagionale) prova a tenere palla per evitare uno schiacciamento che col tempo però, ha visto i delfini prendere campo e prodigarsi in attacchi sempre più pressanti ma altrettanti disordinati, che hanno sempre visto la difesa azzurra esaltarsi, anche quando nei minuti finali, Marco Baroni ha ridisegnato l’assetto in un 5-4-1 capace di resistere fino alla fine, ma non altrettanto di ripartire nelle praterie lasciate libere da una squadra, che ad immagine e somiglianza del proprio tecnico Oddo, finisce per specchiarsi troppo nell’estetica di un gioco che però alla lunga sembra mancare di efficacia.
Pescara: 1 Fiorillo, 5 Bruno (28 Mitrita 80′), 6 Fornasier, 8 Memushaj (K), 10 Lapadula, 14 Mazzotta, 16 Coda (13 Zuparic 62′), 17 Caprari (20 Acosta 67′), 23 Benali, 25 Vitturini, 34 Torreira di Pascua A disp.: 18 Aresti, 7 Verde, 9 Pasquato, 19 Cocco, 21 Mandragora, 24 Selasi All.: Massimo Oddo
Novara: 1 Da Costa, 2 Troest, 3 Dell’Orco, 4 Viola, 7 Casarini, 8 Faragò (vK), 11 Corazza (10 Buzzegoli 86′), 19 Gonzalez (K), 24 Dickmann (21 Mantovani 77′), 29 Garofalo, 37 Lanzafame (32 Evacuo 37′) A disp.: 31 Pacini, 5 Ludi, 6 Vicari, 16 Galabinov, 28 Nadarevic, 30 Adorjan All.: Marco Baroni
Arbitro: Sig. Pezzuto di Lecce Assistenti: Sigg. De Meo di Foggia e Santoro di Catania Quarto ufficiale: Sig. Fiorini di Frosinone
Calci d’angolo: Pescara 7 – Novara 2
Marcatori: 8′ Corazza, 28′ Caprari, 52′ Evacuo
Ammoniti: 16′ Garofalo, 27′ Faragò, 40′ Benali (P), 50′ Troest, 65′ Evacuo, 69′ Bruno (P)
Minuti di recupero: 3′ pt; 5′ st