Il destino del campo nomadi di Agognate sarà la chiusura. Non nel breve periodo, certo! Ma la prospettiva futura è quella.
La posizione è stata annunciata oggi durante la commissione consigliare competente dall’Assessore alle Politiche Sociali Elia Impaloni “Ma non si tratta di un’idea nostra. Come sapete è un indirizzo del Governo” per risolvere il dramma dei campi delle grandi città, che sono di fatto diventate una polveriera. “Peraltro non credo si faccia integrazione ghettizzando – ha sostenuto l’assessore – ma includendo”…
Una posizione quella governativa che in effetti riguarda i campi abusivi (mentre quello di Agognate non lo è) “Ma ci saranno gli strumenti per far rientrare anche queste realtà!”.
Se questo sarà il destino di queste strutture in Italia staremo a vedere, certo è che a Novara, soprattutto dopo l’incendio che mesi fa ha distrutto alcuni alloggi, la situazione si è fatta difficile..
“State trasformando un campo autorizzato in un campo abusivo”: così il leghista Mauro Franzinelli che ha sintetizzato le perplessità dell’opposizione circa la situazione del villaggio che ospita ad oggi sette famiglie rom.
Abolito lo scuolabus (altro articolo qui) che da mesi girava senza alcun alunno a bordo perché questi bimbi non frequentavano la scuola, il problema oggi contingente è quello dell’acqua, che è stata tagliata vista la grande somma di morosità che è stata riscontrata da Acque Novara – Vco.
Ad oggi le famiglie si riforniscono con taniche dalle fontanelle pubbliche, rendendo oggettivamente preoccupanti le loro condizioni igienico sanitarie
“Abbiamo provato ad installare una fontana di acqua nei pressi – ha rivelato Impaloni – ma nel corso dei lavori questa è stata manomessa. Non sappiamo da chi…”.
Dunque per un problema chiuso altri se ne aprono.
“Abbiamo soppresso il trasporto scolastico – ha detto Impaloni – Ma stiamo verificando che i bambini frequentino la scuola; avremo un dato più preciso nei prossimi mesi. Ora c’è anche un’assistente sociale assegnata a seguire questa situazione”.
“La verità è che la situazione vi sta sfuggendo di mano” ha detto Raimondo Giuliano di Io, Novara “ed è ormai drammaticamente evidente”.
“Vi rammento che in quel campo – ha ribadito Franzinelli – si sono verificate presenze di soggetti che sono entrati a pieno titolo in inchieste della Procura della Repubblica per un racket di furti e truffe. Ho chiesto una verifica di queste posizioni, ma ancora nessuno mi ha dato risposte esaurienti”.
“Se queste persone sono inadempienti è chiaro che lì non possono stare – ha detto il leghista Canelli – erano stati stipulati accordi con queste famiglie, che non sono stati rispettati. Se loro di questi accordi se ne “sbattono” che dobbiamo fare?”.
“Ma quante famiglie novaresi aspettano da tempo una casa? – ha chiesto Federico Perugini – Guardate che al De Pagave avete 30 alloggi vuoti ed inutilizzati da anni. Perchè non assegnate quelle?”.
Ai dubbi dei consiglieri di opposizione hanno invece fatto eco le certezze di quelli di maggioranza “Se la situazione dei bambini è risolta ci sentiamo sollevati” ha detto la consigliera Pd Donatella Aralda.
“Quel campo è stato messo in una posizione sbagliata dalla precedente amministrazione – ha ribadito il capogruppo Brivitello – ora noi dobbiamo intervenire. Comunque già il fatto che la questione scuola sia stata risolta mi pare un bel passo in avanti. Per l’acqua bisognerà aprire una trattativa e risolvere la questione così come è accaduto per la raccolta differenziata che ora si fa…”.
In effetti, per ammissione dello stesso dirigente presente all’incontro le cose non stanno proprio così: il servizio di raccolta dei rifiuti viene fatto, sì, tramite un cassonetto (quindi non la differenziata!) ed ha un costo di circa 900 euro all’anno che vengono pagati dal Comune…