Imprese novaresi in calo nei primi nove mesi dell’anno. Comoli, presidente di Cciaa: “Un dato da non sottovalutare che riflette la difficoltà di fare impresa oggi”. Sono 1396 le imprese che si sono iscritte al registro, 1682 quelle che hanno cessato l’attività
Bilancio all’insegna del segno negativo per le imprese novaresi nei primi 9 mesi dell’anno: la variazione tra iscrizioni e cessazioni avvenute nel periodo gennaio-settembre si attesta al -0,9% (era il +0,1% nello stesso periodo del 2018), corrispondente ad una diminuzione, in valori assoluti, che supera le duecentosettanta unità.
“Per la prima volta il sistema imprenditoriale novarese scende sotto la soglia delle 30mila unità registrate – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – Un dato da non sottovalutare e che riflette la difficoltà del “fare impresa” oggi, confermata anche dalla classifica 2020 della World Bank su centonovanta economie mondiali, che vede l’Italia in discesa dal 51° al 58° posto nell’arco dell’ultimo anno. Il saldo non positivo deve stimolare un’attenzione ancora maggiore alle esigenze delle imprese e alle misure necessarie per sostenere la loro capacità innovativa e competitiva, valorizzando il patrimonio di beni, relazioni e know-how che hanno saputo sviluppare nel tempo sul nostro territorio”.
Per quanto riguarda, nel dettaglio sono 1396 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese nei primi nove mesi dell’anno, mentre 1682 hanno cessato la propria attività, con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che al 30 settembre 2019 ammonta a 29.809 unità registrate. In flessione risulta anche l’andamento dell’artigianato: nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato le aperture, determinando un saldo pari a -78 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di settembre si attesta a 9169 imprese registrate.
Analizzando i saldi tra aperture e chiusure delle diverse attività economiche emerge un quadro piuttosto omogeneo: a chiudere in controtendenza i primi nove mesi dell’anno sono i servizi alle imprese, che mettono a segno un incremento di 42 unità, seguiti dal comparto dell’alloggio e ristorazione, che guadagna 24 unità. Diminuisce, invece, la consistenza degli altri settori, con cali generalizzati e in alcuni casi significativi, a cominciare dal commercio, che sconta una flessione a tre cifre, perdendo 111 unità, seguito da attività manifatturiere (-81 unità), costruzioni (-71 unità) e, a distanza, dall’agricoltura (-10 unità). Attualmente il sistema operativo locale è costituito da 29809 imprese distribuite per il 7,9% nell’agricoltura, 29,2% nell’industria, 62,9% nel terziario (di cui il 24,2% nel commercio e il 38.7% negli altri servizi).