Imprese novaresi in leggera flessione nei primi sei mesi dell’anno. Comoli: “la propensione ad aprire nuove attività risente del clima di incertezza economica”
Il bilancio demografico delle imprese novaresi si chiude con una leggera flessione per i primi sei mesi dell’anno: nel periodo gennaio-giugno del 2019 si è registrata una diminuzione di 134 unità. “Il 2019 si apre con una leggera contrazione del nostro tessuto produttivo – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – Se da un lato occorre considerare che nei primi mesi dell’anno si registra una concentrazione fisiologica delle chiusure d’impresa, dall’altro l’analisi dei dati restituisce un tasso di mortalità superiore a quello registrato nello stesso periodo degli anni precedenti. La propensione ad aprire nuove attive imprenditoriali risente del clima di incertezza che caratterizza lo scenario economico: in 7 casi su 10 l’avvio di nuove attività è riconducibile a ditte individuali, scelte spesso per la maggior facilità di avvio, ma soggette anche ad un rapido turnover. Il rilancio dell’economia passa necessariamente dal sostegno alle sue cellule vitali, ossia le imprese: proprio per questo l’ente camerale ha deciso di estendere al 21 ottobre i termini di adesione ai propri bandi di contributo dedicati a digitalizzazione e alternanza scuola-lavoro e nel mese di settembre avvierà, grazie alla sua azienda Speciale Evaet una serie di incontri di formazione gratuiti sul tema dell’internazionalizzazione”. Per quanto riguarda il quadro generale sono 1.058 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese nei primi sei mesi dell’anno, mentre 1.199 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che al 30 giugno 2019 ammonta a 30.053 unità registrate. In flessione anche l’andamento dell’artigianato: nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato le aperture, determinando un saldo pari a -78 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di giugno si attesta a 9.192 imprese registrate. Per quanto riguarda il settore del terziario in calo anche commercio, attività manifatturiere e agricoltura.