In due capannoni nel milanese il centro di “smontaggio” delle auto rubate. Sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri di Novara ieri mattina
Si è chiusa ieri mattina, con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare (sei in carcere e una ai domiciliari) l’ultima tranche dell’Operazione Ultima, iniziata nell’ottobre del 2017, e nata come costola dalle operazioni Mtshketa e Prometeo, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Novara nei confronti di gruppi dell’est Europa specializzati in furti, in abitazione e di auto. Destinatari delle misure eseguite ieri mattina sette persone, prevalentemente di nazionalità albanese, residenti in Lombardia, specializzate in smontaggio di auto di lusso rubate, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio. Le auto, il cui furto avveniva con sofisticati sistemi tecnologici in grado di inserirsi sulle frequenze dei telecomandi, venivano portate in due capannoni, a Trezzano sul Naviglio e Legnano, e letteralmente “cannabalizzate”. Sei motori, diverse portiere, volanti ed altre parti, sono stati ritrovati dai carabinieri accatastati nei capannoni; pezzi destinati al mercato dei “ricambi”, in Italia ma probabilmente anche all’estero. I componenti ritrovati apparterrebbero, secondo gli investigatori, almeno ad una trentina di auto di grossa cilindrata o comunque di lusso. Nel corso delle indagini, condotte su più fronti e durate un anno e mezzo, i carabinieri hanno arrestato 24 uomini, prevalentemente cittadini albanesi, che operavano in sette distinte “batterie” che avevano messo a segno 79 furti in abitazione (nella provincia di Novara erano stati colpiti alcuni paesi dell’Ovest Ticino); nel giugno scorso erano stati identificati e arrestate altre tre persone trovate in possesso di refurtiva per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro in abbigliamento di marca, computer e profumi ritenuti provenienti da furti ai danni di esercizi pubblici e ditte di logistica; da ultimo, a finire nella rete dei militari novaresi, i sette destinatari delle misure eseguite ieri mattina. “Con questa attività – ha commentato il comandante provinciale, colonnello Domenico Mascoli – siamo riusciti a disarticolare un sodalizio che si occupava di furti. Si tratta di indagini difficili e faticose che richiedono lunghi servizi di appostamento e inseguimento”. “Un risultato, quello ottenuto dal nucleo investigativo – ha aggiunto – importante non solo per il territorio novarese ma anche per altre province e regioni vicine”.