In Duomo l’ultimo saluto al piccolo Leonardo. Lacrime e pietà, incredulità e sgomento, applausi e palloncini ad accompagnare il bimbo nell’ultimo viaggio
Un lungo applauso e un lancio di palloncini bianchi in cielo è stato l’ultimo saluto al piccolo Leonardo. Duomo gremito di volti attoniti, rigati dalle lacrime, impietriti da un dolore palpabile. Pacate ma incisive le parole dell’omelia del Vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla: “Siamo qui attoniti, feriti e con nel cuore un dolore indicibile di fronte alla terribile tragedia che si è abbattuta sul piccolo Leonardo. Una vita appena sbocciata, indifesa, bussava alla porta del mondo per avere una casa e invece ha trovato miseria e violenza umana. Ci uniamo con le lacrime, l’amore e la preghiera, invocando la pietà umana e la misericordia di Dio su chi non ha saputo accogliere il sorriso e la gioia di un bimbo che chiedeva soltanto di vivere”.
“Tutta la città di Novara si stringe con un unico cordone d’affetto quasi per arginare l’onda di male che ci trafigge il cuore e sembra minacciare ciascuno di noi, lasciandoci nella paura e nello sconforto”. E ancora “questo tempo, il nostro tempo, sta tornando ad essere come il mondo antico, dove le donne e i bambini erano una proprietà del padrone di casa e, quando non servivano più, venivano eliminati. Su questa scena è entrata la parola di Gesù come un canto di liberazione: «lasciate che i bambini vengano a me…». La strage degli innocenti continua fino ai nostri giorni: da chi non accoglie la vita, dalle violenze in famiglia, dalla barbarie ideologica che attraversa l’Africa, il Medio Oriente, sino allo Sri Lanka. I bambini non sono cosa, ma dono per noi, non sono proprietà, ma scommessa per la vita, non sono neppure un mezzo della nostra felicità, ma un punto di domanda che chiede di sedere al banchetto della gioia”.Lacrime e singhiozzi, commozione e pietà, incredulità e sgomento, applausi e palloncini. E all’uscita dalla chiesa un’immagine che colpisce come una sferzata: la piccola mano di un bimbo, poco più grande di Leo, che si protende verso la bara coperta di fiori bianchi e azzurri.
Poi il lancio di palloncini ad accompagnare il bimbo nell’ultimo viaggio.