In Piemonte, sono le donne a trainare l’occupazione. Donne che, a fronte di una crisi che ha pesantemente colpito il nostro Paese e la nostra regione, scelgono la strada del lavoro autonomo, inventandosi un mestiere o sfruttando quanto appreso in anni di esperienza per un nuovo percorso principalmente nel settore dei servizi e del terziario. E’ quanto emerge dagli ultimi dati dell’Istat relativi al secondo trimestre 2015 in Piemonte.
Dati secondo i quali si consolida la crescita occupazionale (+2%, 33 mila unità) e si riduce la disoccupazione che scende al 10,2% rispetto all’11,6% del secondo trimestre 2014. Il numero di persone in cerca di lavoro è oggi di 204.000 unità, contro le 240.000 del primo trimestre 2015.
Come dicevamo, l’aumento dell’occupazione di questo secondo trimestre interessa prevalentemente le donne i cui ruoli crescono più intensamente in agricoltura e nel terziario.
A fronte di una crescita dei livelli occupazionali, diminuisce la disoccupazione e quello del Piemonte è il dato più consistente a livello nazionale (-9,4%), seguito da vicino da Liguria, Veneto e Toscana. Nonostante la buona performance, rimane sempre molto alta la disoccupazione, 10,2%, rispetto al valore medio del Nord-Italia del 7,9%, contro il 12,1% a livello nazionale.
In Piemonte comunque crescono anche le procedure di assunzione (+12,6%), favorite da una sensibile espansione dei contratti a tempo indeterminato (+43%) rientrano i livelli eccezionali di ricorso agli ammortizzatori sociali segnati negli ultimi anni. L’occupazione, nelle stime semestrali, segna un aumento di 26.000 unità (+1,5%), concentrato nel lavoro autonomo e con una chiara prevalenza femminile, il risultato migliore nel Nord-Italia.
Mentre crescono il terziario e l’agricoltura, rimane invariata l’occupazione nell’industria manifatturiera dalla quale emergono prospettive positive sul lato degli ordinativi e della produzione, complici anche il rientro al lavoro dei numerosi dipendenti in cassintegrazione e un consistente utilizzo dei contratti di somministrazione.
Sul fronte della disoccupazione, nel secondo trimestre del 2015 si arriva a quota -9.000 unità (4%): anche qui, quasi tutte donne e in gran parte giovani.