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Novara

“Incuria, sporcizia e degrado”: il dossier fotografico del capogruppo Lega Nord sull’ex campo Tav

L’interno di una baracca

A fronte della drammatica emergenza abitativa della città di Novara, ben dieci baracche dell’ex campo Tav sono vuote e versano in una situazione di incuria spaventosa. La denuncia, corredata da un dossier fotografico che pubblichiamo qui sotto è del consigliere comunale e capogruppo della Lega Nord Mauro Franzinelli. Eccola:

“Dopo alcune prese di posizione che la Lega Nord ha fortemente portato avanti negli scorsi mesi, dimostrando come questa amministrazione comunale metta al primo posto gli aiuti agli extra-comunitari a discapito dei novaresi, ora ci troviamo davanti ad un esempio eclatante, che riguarda ancora una volta l’ex campo TAV di Novara (villaggio Emmaus).

Ricordiamo che attualmente nella struttura vi sono circa 550 posti per persone sottoposte a sfratto ed è monopolizzata al 99% da stranieri, totalmente a carico del Comune di Novara (costo 2014 previsto per i novaresi: 440.000€).

Gli italiani presenti sono circa 30, tra cui una buona parte composta da persone singole senza lavoro e senza casa. Cosa ha deciso di fare in questi giorni estivi la giunta Ballare’? A queste persone singole, la maggioranza italiane, ha inviato una lettera di sgombero coattivo entro il 31 agosto per trasferirsi nel dormitorio della caserma Passalacqua.

In apparenza una operazione indolore, ma guardandola bene nei particolari si incomincia a capire una situazione che è poco definire sconcertante. Nella lettera inviata loro dall’assessore Impaloni si motiva l’imposizione di trasferimento come una “scelta per riequilibrare la spesa per il welfare”. Si aggiunge che il Comune ha interesse affinché, per le persone senza lavoro, si possano “creare condizioni per iniziare un percorso virtuoso per raggiungere una autonomia finanziaria”. Ma come, si trasferiscono delle persone in una struttura (che ha ancora problematiche relative ai servizi igienici e che rimane aperta solo di notte) che costa per ciacuno almeno 5 volte in più dell’ex-campo TAV, e si dice che si risparmia? Si vogliono creare percorsi virtuosi con persone che sono da due anni nel campo? E prima dove si era nascosta l’amministrazione comunale? E che senso ha affermare che questo dialogo lo si vuole intraprendere, ma solo 8 giorni dopo il trasferimento forzoso, pena la messa al bando della persona da ogni servizio del Comune? Tutto questo è decisamente poco chiaro. Non è che il Comune vuole sbarazzarsi di queste persone singole per liberare le baracche e accogliere, tanto per cambiare, un’altra schiera di famiglie straniere?

Proprio perché qualcosa non quadra ed è sempre bene verificare con i propri occhi quanto viene segnalato, mi sono recato il 22 agosto di persone all’interno del villaggio. Credo che quanto visto sia degno della periferia di una città del terzo mondo, non certo di Novara.

A fronte dell’attuale utilizzo delle baracche per l’ospitalità delle 550 persone, ve ne sono altrettante (una decina) inutilizzate o, peggio, lasciate alla inciviltà di persone che della città che le ospita hanno evidentemente il massimo disprezzo. Baracche interamente occupate da rifiuti di ogni genere, mobili distrutti, elettrodomestici di qualsiasi tipo abbandonati, schifezze indefinibili dappertutto, soffitti interni sfasciati. Le immagini che allego dicono più di qualsiasi parola. Ovviamente non mancano rifiuti, anche pericolosi, nelle aree esterne tra le baracche, con genitori incoscienti che fanno scorrazzare i propri figli tra questi rifiuti. E’ stato creato anche un pollaio, recintato con decine di frigoriferi dismessi (!!!!). E tra i rifiuti addirittura alcuni grandi condizionatori d’aria che erano stati lasciati dalla TAV al Comune di Novara all’epoca del trasferimento di proprietà del campo.

Una vera e propria zona franca all’interno della città. Di più, alcuni residenti italiani mi riferiscono che tempo fa, evidentemente prima dello scempio compiuto nelle strutture, sono addirittura entrati nel campo furgoni condotti da persone straniere che bellamente caricavano mobili, sanitari e masserizie che vi erano originariamente nelle baracche e li portavano via indisturbate.

Ovviamente non poteva però mancare all’interno del campo anche una pseudo-moschea, ricavata in una delle suddette baracche, questa evidentemente non oggetto delle devastazioni come le altre.

Sono andato anche a leggere quanto ha dichiarato lo scorso marzo il presidente ASSA Marcello Marzo, che, di recente nomina, non ha forse ben chiara la situazione del campo, e vi è da rimanere allibiti: “Assa è intervenuta per porre rimedio  come sta facendo in altre situazioni patologiche di alcune aree della città; oltre all’intervento straordinario di rimozione concordato con il Comune, Assa sta anche formando i residenti al Villaggio Emmaus affinché si adoperino per applicare le regole della raccolta differenziata anche in una zona di concreto disagio”.

Ecco, questa è la reale situazione dell’ex-campo TAV. La giunta Ballarè, sempre più amica degli ospiti extra-comunitari, impone minacciosamente ai pochi novaresi ancora ospitati di andarsene, permette la distruzione di intere baracche senza battere ciglio, crea una zona all’interno di Novara dove tutto è possibile, con danni e relativi costi che saranno pagati, tanto per cambiare, da tutti i contribuenti novaresi.

Inviamo copia del comunicato e della documentazione fotografica anche a Polizia Municipale, ASL e Corpo Forestale dello Stato per eventuali accertamenti del caso.

Il Capo Gruppo Consiliare Lega Nord – Comune di Novara

Mauro Franzinelli

L’ingresso di una baracca

Il pollaio

Rifiuti (condizionatori)

Interno di una baracca

La Moschea

Esterno baracche