Indagati 12 minorenni della baby gang che agiva fra via XX Settembre ed il Parco dei Bambini
Dopo accurate indagini, gli inquirenti hanno indagato i minori a diverso titolo, per i reati di percosse, lesioni aggravate, violenza privata, minaccia e rapina.
La Polizia di Stato di Novara, in stretta collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, ha indagato in stato di libertà 12 ragazzi, tutti minorenni, componenti di una “baby gang” e autori, a diverso titolo, dei reati di percosse, lesioni aggravate, violenza privata, minaccia e rapina.
L’attività, condotta dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha preso avvio nel mese di luglio, a seguito di numerose denunce presentate nei precedenti mesi di Maggio e Giugno, dai genitori di alcuni minorenni che segnalavano le aggressioni subite dai loro figli, ad opera di un nutrito gruppo di ragazzi. Tutte le vicende presentavano elementi comuni, quali le zone della città ove si sono verificati gli eventi ed il modus operandi della banda che, per futili motivi, circondava la propria vittima costringendola a subire insulti, minacce, violenze fisiche ed in un caso la rapina di una collana.
Gli agenti hanno quindi avviato una serie di accertamenti, volti all’identificazione degli aggressori, e attraverso mirati servizi di controllo nelle zone segnalate, l’analisi di profili Facebook ed Instagram. Con le testimonianze raccolte, la Polizia è riuscita ad identificare 12 minori, di età compresa tra i 14 ed i 17 anni che, negli ultimi mesi, avevano costituito una vera e propria baby gang, la quale avvalendosi dell’uso della forza e della superiorità numerica (agivano sempre in numero superiore alle dieci unità), si era insediata nella parte della città compresa tra via XX Settembre ed il Parco dei Bambini.
L’elemento che ha destato maggiore preoccupazione è stata la spregiudicatezza di alcuni componenti del gruppo che, essendo venuti a conoscenza della presentazione delle denunce da parte delle vittime, le hanno intimidite dapprima attraverso i social e successivamente anche di persona.
Per la ricerca di ulteriori fonti di prova, su delega dell’Autorità Giudiziaria, la Polizia ha disposto alcune perquisizioni domiciliari a carico di tre dei componenti della baby gang, che forti della loro indole particolarmente violenta e del carattere carismatico, erano riusciti ad avere un ruolo di preminenza all’interno del gruppo. Gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro dei telefoni cellulari in loro uso ed è in corso l’analisi tecnica degli stessi.
L’operazione prende il nome dall’univoca richiesta avanzata dai genitori delle vittime, ovvero quella di garantire ai loro figli la possibilità di vivere “un’adolescenza tranquilla”.