Industriali, improntate all’ottimismo le previsioni di primavera. Bene il chimico e l’alimentare, male rubinetterie e abbigliamento
Per l’industria novarese e vercellese la primavera si apre all’insegna dell’ottimismo. Secondo le previsioni congiunturali elaborate da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il secondo trimestre 2019, il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra aprile e giugno sale a 13,8 punti rispetto ai precedenti 3,2 nel Novarese e a 7,7 punti (rispetto ai precedenti -1,3, in provincia di Vercelli). “Dopo quattro trimestri consecutivi di ribassi – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – questa inversione è da valutare positivamente, soprattutto all’interno di un contesto macroeconomico che per il nostro Paese non può certo considerarsi favorevole. Il sistema produttivo fatica a colmare il gap di competitività nei confronti dei nostri principali competitor e mentre per recuperare terreno dovremmo tornare a crescere a ritmi molto superiori rispetto ai loro le previsioni di medio termine, comprese quelle del Governo, sono tutt’altro che incoraggianti. I dati da noi raccolti a fine marzo dimostrano che le aziende novaresi e vercellesi stanno continuando a fare la loro parte; mancano però misure strutturali a sostegno del sistema manifatturiero, che è l’unico in grado di ridare slancio alla crescita e creare una ricchezza vera e duratura. Le nostre industrie lavorano tutti i giorni in un contesto globale sempre più complesso e anche per questo dobbiamo cercare di contare di più in Europa come sistema-Paese. Siamo la seconda manifattura del vecchio continente e sarebbe un segnale importante, ad esempio, se nel prossimo Governo Ue il commissario all’industria fosse assegnato all’Italia”. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuove assunzioni sale lievemente nel Novarese, mentre registra una netta ripresa nel Vercellese; la percentuale di imprese che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (8% in Piemonte) si riduce dal 5,7% al 4,3% nella provincia di Novara e dal 17,6% all’11,7% in quella di Vercelli. Per quanto riguarda i singoli comparti di produzione, bene il chimico e l’alimentare, incertezza per il metalmeccanico, male rubinetteria-valvolame e tessile-abbigliamento.