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Novara

Inghilleri: “La difesa è un diritto e l’avvocato ha una funzione sociale. Ma in Italia c’è troppo penale!””

Un momento della serata organizzata da NBC

«La difesa è un diritto inviolabile di tutti i cittadini sancito dalla Costituzione, in ogni grado e stato del processo».

Lo ha spiegato a chiare lettere l’avvocato penalista Renzo Inghilleri, intervenuto all’ultimo incontro di lavoro del Novara Businessman Club – NBC  ospitato  lo scorso 30 ottobre dal ristorante Convivium di Novara: «Chi non ha i mezzi economici per permettersi un avvocato difensore può utilizzare il patrocinio a spese dello Stato – ha proseguito l’avvocato Inghilleri, stimolato dalle domande degli imprenditori e dei professionisti Soci di NBC, tra i quali anche l’avvocato civilista Mario Monteverde,  relativamente ai vari aspetti e alle implicazioni della professione forense  – Il processo è una ricostruzione a posteriori di un fatto già avvenuto. Chi giudica deve far sì che in aula venga ricostruito ciò che è successo  attraverso prove, testimonianze, consulenze tecniche e la contrapposizione tra il Pubblico Ministero e la difesa. Come un avvocato difende chi commette un reato?. Mettendo in crisi e cercando di far vacillare le certezze dell’accusa, ponendo dunque in dubbio il teorema accusatorio. Quest’ultima opera riduce il rischio di un errore giudiziario al fine di scongiurare la condanna di un innocente. Un “principe” del foro, durante un processo, può indubbiamente rivestire un ruolo decisivo rispetto ad un collega meno esperto o preparato: il cittadino che può permettersi il “grande” avvocato corre meno rischi. Anche per questo il sogno delle Camere Penali è potenziare la difesa d’ufficio».

Il penalista, ha evidenziato l’avvocato Inghilleri, svolge quindi una funzione sociale: «La condanna deve rappresentare un’affermazione di responsabilità del soggetto imputato al di là di ogni ragionevole dubbio. Il giudizio in appello è molto importante, consentendo una revisione del giudicato in primo grado ed un controllo in più della sentenza».

Se, come ricordato anche dall’avvocato Mario Monteverde «tra il lavoro del penalista e quello del civilista ci sono diverse differenze sostanziali, a partire dall’inversione dell’onere della prova ma anche dal punto di vista etico, essendo nel processo penale in gioco il valore fondamentale della libertà che prima di essere sacrificato deve passare per un giusto processo», è altrettanto vero che, in Italia, l’altra faccia della medaglia è rappresentata da una giustizia troppo lenta: «La giustizia è “malata”  e viaggia lentamente anche a causa di questioni davvero “bagattellari” – ha osservato l’avvocato Inghilleri – Secondo un’indagine  Eurispes commissionata dall’Unione Camere Penali, l’80% dei rinvii sono riconducibili a disfunzioni organizzative. Sugli effetti esiste però parecchia disinformazione: quando un imputato o un difensore chiedono un rinvio, la prescrizione si ferma e non viene più conteggiata».

L’altra grossa zavorra è «la notevole  carenza di risorse economiche ed umane – ha aggiunto l’avvocato Inghilleri – Negli uffici il numero degli impiegati è insufficiente: dalla sentenza di primo grado possono trascorrere più di 4 anni senza che si svolga alcuna attività processuale. In Italia c’è troppo diritto penale, un “pan-penalismo”  dovuto al fatto che tutto è reato. Nel  nostro ordinamento vige infatti l’obbligatorietà dell’azione penale  per la quale il Pm deve iniziare l’indagine, ma è materialmente impossibile occuparsi di tutto».

In tale contesto la giustizia italiana non sempre tutela gli imprenditori: «I tempi lunghi rappresentano solo uno dei rischi – ha concluso l’avvocato Inghilleri – C’è naturalmente il rischio di impresa ma anche quello legato ad una legislazione sul sistema di prevenzione degli infortuni molto complessa. Conta il principio della prevedibilità: se qualcosa è prevedibile comporta l’onere della prevenzione». Tante le tematiche, insomma, affrontate durante una serata che ha riscosso interesse ed apprezzamento tra i partecipanti: «Per la rete degli imprenditori e dei professionisti di NBC  si è trattato di un confronto importante sui risvolti che l’ordinamento penale e civile può avere nella realtà lavorativa di ogni giorno – dice  Tito De Rosa, presidente di NBC – Il  nostro Club è in continuo sviluppo: ad oggi conta 35 Soci in rappresentanza di vari settori imprenditoriali ed ulteriori ingressi sono previsti nei prossimi mesi. Per raggiungere lo scopo principale di NBC, ovvero favorire le opportunità di business comune, stiamo mettendo in campo iniziative affinché i Soci possano conoscere sempre meglio le rispettive attività».

Filippo Bezio – Addetto Stampa NBC