Fuoco e fiamme sulla campagna di comunicazione che il sindaco di Novara, Andrea Ballarè ha avviato proprio in questi giorno. Campagna più elettorale che di comunicazione, in realtà, che sta suscitando forti e indignate reazioni sia da parte dei cittadini che della politica locale. Idee di futuro chiede che Ballarè restituisce i soldi finora spesi alle casse comunali mentre il movimento civico “Io Novara” chiede che intervenga il Prefetto a tutela dei cittadini stessi.
“La campagna elettorale che il Sindaco di Novara ha lanciato utilizzando risorse e strumenti pubblici è un atto inaccettabile, che nulla ha a che vedere con un bilancio di mandato. Da quello che a noi è dato oggi sapere un bilancio di mandato dell’amministrazione comunale di Novara nemmeno esiste”.
I consiglieri di Io Novara elencano la normativa di legge relativa alla predisposizione del bilancio di fine mandato, normativa ben lontana dalle azioni attualmente intraprese.
“Il bilancio di fine mandato consiste in un documento che lungi dall’essere un mero strumento di propaganda, è al contrario un documento realizzato secondo crismi di correttezza, veridicità ed attendibilità che ha il fine di rendere partecipi i cittadini della situazione dei conti pubblici, del personale, della sua efficienza, delle risorse disponibili, dell’andamento della pressione tributaria e che motiva e rende conto circa le conseguenze (non sempre positive) delle scelte politiche effettuate nel corso del mandato”.
La relazione di fine mandato, ricordano i consiglieri di Io Novara, “redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale, è sottoscritta dal sindaco non oltre il sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato. Entro e non oltre quindici giorni dopo la sottoscrizione della relazione, essa deve risultare certificata dall’organo di revisione dell’ente locale e, nei tre giorni successivi la relazione e la certificazione devono essere trasmesse dal sindaco alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. La relazione di fine mandato e la certificazione sono pubblicate sul sito istituzionale del comune da parte del sindaco entro i sette giorni successivi alla data di certificazione effettuata dall’organo di revisione dell’ente locale, con l’indicazione della data di trasmissione alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti”.
Mentre la campagna di comunicazione del Sindaco “nulla ha a che vedere con tutto questo, ma si configura unicamente come lettura, attraverso slogan e di parte, di fatti amministrativi peraltro controversi e che certo non fornisce ai cittadini alcuna indicazione utile alla formulazione di un’autonomia di giudizio”.
E se da una parte Ballarè parla della #novarasalvata, “Io Novara” mette in evidenza aspetti ben diversi: “La mancata realizzazione del parcheggio di Largo Bellini ha “condannato” i contribuenti novaresi al pagamento di una penale da un milione e seicentomila euro, senza che l’opera sia mai stata realizzata; Sun e Teatro Coccia sono stati “salvati” a suon di conferimenti di denaro dei contribuenti e di immobili di proprietà comunale nei rispettivi patrimoni; il palazzetto del Terdoppio con la scelta di adire alle vie legali è costata un debito fuori bilancio di 17 milioni di euro, quando l’auspicio del comune era in realtà di incassarne 80″.
L’argomento, oltre che un questione di opportunità, diventa anche un problema di ordine economico: “Sappiamo da notizie giornalistiche che i costi di stampa della campagna elettorale in questione, inopinatamente definita “bilancio di mandato”, lungi dall’essere pagati con i soldi del partito di riferimento del Sindaco o dal Sindaco stesso, lo sarebbero attraverso “sponsor” privati i cui loghi non compaiono in alcuno dei materiale sin qui prodotto. Il che, oltre che apparire singolare, stride con le elementari regole di trasparenza che una pubblica amministrazione dovrebbe rispettare nei rapporti intrattenuti con i privati e con la cittadinanza tutta. Senza dimenticare che, anche qualora queste sponsorizzazioni esistessero, queste risorse non potrebbero essere sottratte ad un loro utilizzo corretto, verificato e verificabile e con finalità di interesse pubblico”.
Per tutte queste ragioni il Movimento Civico “Io Novara” chiede che il Prefetto di Novara intervenga per un ripristino dei principi di trasparenza e correttezza nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
“Questo è il modo di ragionare della politica vecchio stampo e dei partiti – dice il consigliere comunale Daniele Andretta, candidato alle primarie per il Movimento Civico Io, Novara – quegli stessi partiti che si appropriano dei beni pubblici utilizzandoli come se fossero loro. Anche a questo stato di cose occorre mettere un freno e la trasparenza nell’utilizzo dei soldi pubblici è il primo atto di rivoluzione che i movimenti civici, partecipati da tutti i cittadini, debbono mettere in atto. I partiti hanno perso di vista l’interesse delle comunità e questo deve finire. La politica deve occuparsi di sicurezza, lavoro, sviluppo… Altro che di gufi, volpi e coccinelle, gettando fumo negli occhi ai propri amministrati”.