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Novara

Ipab Negroni: quando all’asilo “sparisce”… la maestra

Se improvvisamente la maestra di vostro figlio, che frequenta l’asilo, “sparisse”?

Se fosse stata sostituita a vostra insaputa e solo dietro la vostra ferma richiesta di spiegazioni vi fosse fornita una giustificazione che però la maestra stessa – in realtà non scomparsa ma solo trasferita – smentisce?

Il fatto è accaduto nel mese di marzo alla scuola dell’infanzia Opera Pia Negroni di Largo De Pagave e cosa sia accaduto nella realtà è da tutto capire. Di certo ci sono un gruppo di genitori sul piede di guerra che scrivono lettere a destra e manca (al Sindaco, all’Assessore all’Istruzione, alle Politiche Sociali ed alla stessa presidenza dell’Opera Pia), una maestra che si definisce “mortificata ed addolorata” per quanto accaduto ed il presidente dell’Ipab Alberto Cavallo che, alla nostra richiesta di chiarimenti, si trincera dietro a quattro scarne parole “Gli enti coinvolti hanno sempre agito con correttezza e professionalità”. E ci mancherebbe altro…

Ma andiamo con ordine.

“Dalla  metà del mese di marzo la maestra di mia figlia, Margherita Zanaria, non si è più presentata a scuola – dice Alessandra Orrico, una delle mamme dei bimbi che frequentano l’asilo, gestito da un Ipab i cui vertici vengono nominati dal Comune di Novara – Non abbiamo mai ricevuto nessun avviso ufficiale, ma solo vaghe notizie, in via informale, circa una presunta malattia dell’insegnante. Io peraltro l’ho scoperto per caso, parlando con una collega di Margherita. Ci sono rimasta parecchio male e come me molti altri genitori”.

I quali, non tutti, ma una buona parte, esasperati e preoccupati dalla carenza di informazioni, prendono carta e penna e chiedono un incontro all’assessore di riferimento, Margherita Patti, al presidente della scuola d’infanzia ed alla coordinatrice dell’asilo. La riunione si svolge il 7 maggio “Ma più che di chiarimenti parlerei di ulteriore confusione”: sottolinea Alessandra Orrico “perché è emerso che fin dal mese di ottobre le maestre della sezione avevano chiesto aiuto e sostegno alla scuola perché in classe v’erano alcuni casi complessi che richiedevano di essere seguiti con più attenzione e probabilmente con strumenti diversi. Non solo: nel corso dell’incontro ci è stato detto che la maestra Margherita aveva chiesto lei stessa di essere trasferita”. Particolare questo che l’interessata smentisce (anche con una raccomandata!)

“Alle nostre richieste di aiuto – dice la maestra Margherita – non è stato dato alcun seguito, almeno finchè io sono rimasta in servizio. La scuola non è intervenuta ed in compenso mi venivano segnalate situazioni di scontento fra i genitori. Finchè il 28 aprile sono stata trasferita io, anche se, lo ribadisco, io non l’ho mai chiesto. Oggi sono lavoro al servizio istruzione e debbo dire che mi trovo bene… Ma l’insegnamento è un’altra cosa, un mestiere al quale ho dedicato tutta la vita”.

Margherita si commuove raccontando dei “suoi” bambini “Non sono nemmeno riuscita a salutarli…”.

“Noi rivogliamo la nostra maestra”: ribadiscono i genitori nelle loro lettere, rimaste fino a ieri inascoltate.

E’ da dire che il Comune di Novara, ad inizio anno scolastico, aveva comunicato all’Ipab l’intenzione di rivedere il numero degli insegnanti (quelli che sono ovviamente alle dipendenze del Municipio) “Se questo era l’obiettivo – sottolinea Margherita Zanaria – avrei preferito saperlo direttamente e dunque ricevere un trattamento diverso…  Altre insegnanti sono prossime alla pensione, a me mancano almeno due anni. Non voglio fare polemiche inutili, però tutto questo non è giusto…”.

E la scuola? E l’Assessorato? A parte la breve dichiarazione del presidente dell’Ipab di cui sopra, proprio lo scorso venerdì, quando questo articolo già bolliva in pentola, una lettera del Comune (a firma Patti e Cavallo) viene inviata alla prima firmataria dell’appello per il reintegro della maestra. In essa si ribadisce “che la necessità dell’ufficio istruzione di riorganizzare il personale e l’oggettiva e manifestata più volte difficoltà della maestra hanno portato alla decisione di collocare la suddetta presso gli uffici di corso Cavallotti, dopo che la stessa ha confermato la disponibilità alla firma di tale richiesta”. E ancora “Si ritiene di dover reagire a tali preoccupazioni (quelle dei genitori – ndr) confermando con forza l’impegno degli enti coinvolti a proseguire nella linea educativa, organizzativa e comunicativa adottata, all’occorrenza migliorandola e adattandola alle differenti situazioni che si creeranno”.

Una necessità, quella soprattutto di migliorare sul fronte comunicazione con i genitori che ci pare condivisibile, vista la corrispondenza in corso, oggettivamente fitta.

“Il mio impegno nei confronti dei bambini è stato e sarà sempre assoluto – ribadisce la maestra Zanaria – e mai avrei lasciato nel corso dell’anno, senza nemmeno poter salutare e spiegarmi con i piccoli. C’era una situazione che, a mio avviso, e lo dico forte di una esperienza di molti anni, doveva essere affrontata sostenendo le insegnanti e non trasferendone una così, all’improvviso…”.