La crisi grava anche sulla cultura e sull’arte, tant’è che il Comune di Novara si è trovato costretto, già da tempo, a ridimensionare il contributo annuale all’Istituto civico Brera. E oggi si sta cercando di risolvere il problema legato al personale da un lato e di rilanciare l’Istituto, sotto altre forme rispetto a quella attuale, ossia l’Ipab, dall’altro.
Tra prepensionamenti e part time, la questione dei dipendenti sembra essere risolta e agli stessi il Comune verserà la seconda parte degli arretrati rispetto al loro stipendio nei prossimi giorni. Ma a questo punto, l’aspetto centrale è il futuro.
“Fino a questo momento – spiega De Grandis, della Uil – è stato fatto il possibile, con il massimo impegno da parte di tutti, per garantire lo stipendio al personale e per cercare altre strade da percorrere rispetto a quello che l’Istituto diventerà. Il Comune non si può più permettere un contributo di 120 mila euro all’anno; sono momenti difficili e occorre garantire servizi rivolti al sociale principalmente. Ciò non toglie che la volontà sia quella di trovare il modo per fare stare in piedi da solo il Brera“.
Sindacato, Consiglio di amministrazione e Comune si sono incontrati recentemente alla presenza della Regione per discutere non solo dei dipendenti ma anche delle prospettive.
L’Istituto Brera ben incarna la storia e la tradizione culturale della città. Sarebbe davvero triste perdere il valore aggiunto che, sotto tutti questi punti di vista, ha dato a Novara in questi anni di attività. Entro poche settimane, occorrerà decidere cosa fare del Brera: una delle ipotesi potrebbe essere quella di una privatizzazione che contribuirebbe a salvare l’Istituto e a donargli una certa sicurezza sotto il profilo economico. In alternativa, si starebbe valutando anche la possibilità di affidare la gestione delle attività e quella amministrativa ad un’associazione o cooperativa. Sarà il Consiglio di amministrazione, presieduto dall’avvocato Paolo Borgna, a concordare insieme al Comune, una scelta per il futuro del Brera: “Il CdA – spiega il vicesindaco Nicola Fonzo – valuterà insieme all’amministrazione comunale il progetto di rilancio del Brera. Dovremo farlo in tempi stretti per garantire a settembre la piena ripresa delle attività“.
La storia dell’Istituto civico musicale Brera
Il Civico Istituto Musicale di Novara nasce ufficialmente l’11 giugno 1858 con delibera comunale per iniziativa del Municipio, di vari enti benefici e di 116 sottoscrittori, con lo scopo di dare impulso alle attività del Teatro Cittadino e della Guardia Nazionale (così si chiamava allora la banda cittadina). La prima sede fu la “Ca di rat”, oggi Via Giulietti dove sorge l’Asilo Negroni. 100 benefattori, tra i più in vista in campo culturale, religioso, militare, aristocratico ed imprenditoriale della città, decisero di sostenere e finanziare l’istituto di cui Carlo Coccia fu il primo direttore. Nel 1863, la scuola contava già 207 allievi di cui 14 musicanti della Banda cittadina e 28 nell’orchestra. Nel 1866 morì il Maggiore di Cavalleria Fedele Brera, (veneziano di nascita, costretto da eventi bellici ad emigrare in Piemonte). Nel suo testamento, Brera nomina erede universale l’Istituto Musicale di Novara, a condizione che porti il suo nome. Per poter accettare l’eredità era necessaria l’esistenza giuridica dell’Istituto come corpo morale. Così, con un Decreto reale, il 6 ottobre 1866, l’Istituto Musicale di Novara, divenne Istituto Musicale Brera, al fine di “…incoraggiare lo studio della musica, di darne insegnamento gratuito ai giovani meno agiati e mantenere la Banda Musicale a servizio del Municipio”. Il 3 giugno 1904, il Consiglio Comunale approvò il progetto dell’Ufficio Tecnico Municipale per la costruzione della nuova sede nella zona dove si trova tuttora, circondato dal verde di un proprio parco. Nella sua lunga storia, l’Istituto Musicale ha potuto contare sulla presenza di grandi insegnanti e personalità del mondo musicale, tra cui Carlo Coccia, Carlo Fassò, Vito Fedeli, e, in un passato più recente Rinaldo Tosatti, Mario Moretti e Franco Titani. Maestri che hanno segnato la storia della scuola e quella della cultura musicale cittadina.