Anche a Novara arriva la chiocciolina di Slow Food…
Il simbolo per eccellenza del buon mangiare e dei piaceri della tavola, approda sotto la cupola di San Gaudenzio ad opera di un gruppo di volontari appassionati che ne hanno abbracciato in toto la filosofia, condividendo la portata geniale dell’intuizione del fondatore di questo movimento, Carlin Petrini, nei giorni scorsi premiato dall’Onu fra le personalità che hanno realizzato “progetti locali a forte impatto globale”.
Antonella Bagnati, imprenditrice per anni in giro per il mondo e poi rientrata a Novara – sebbene decisa a non star ferma – è alla guida di questo gruppo che comprende anche Giampiero Cravero, ristoratore eclettico e sempre in prima fila quando ci sono nuove iniziative che abbiano l’obiettivo di promuovere il settore (invero spesso un po’ troppo assonnato), Paola Ruspo, Laura Baiardi, Giorgio Albertinale e Sergio Suardi.
Sono loro i promoter originari della “condotta” Slow Food a Novara, una realtà che certamente mancava, come ammette la stessa Antonella che è pure sommelier “Ho fatto tutte le verifiche perché mi sembrava strano che nessuno si fosse ancora mosso in una città come la nostra. Ma in effetti qui da noi la condotta non esisteva e dunque ho cominciato a contattare amici e darmi da fare”.
Oggi Slow Food conta centomila soci il 150 Paesi dove diffonde il motto del cibo “buono (per le sue qualità organolettiche ma anche per i valori identitari ed affettivi di cui è portatore), pulito (perché prodotto attraverso metodi ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente) e giusto (perché conforme all’equità sociale sia nella produzione sia nella commercializzazione)”, attraversando dunque i campi dell’ecologia, della gastronomia, dell’etica e del piacere.
Con le sue iniziative (da quelle maggiormente rilevanti come “Salone del gusto”, “Terra Madre”, Cheese, “Slow fish” a quelle di rilievo più locale, come i presidi – ovvero la tutela dei prodotti – le cene, i convegni, ma anche la produzione di libri ed eventi) oggi Slow Food rappresenta un colosso per la diffusione della cultura gastronomica, con l’obiettivo dichiarato di non perdere mai di vista i valori etici come quello di dare il “giusto valore al cibo rispettando chi lo produce, chi lo mangia, l’ambiente ed il palato”, opponendosi dunque “al processo di standardizzazione dei gusti e delle culture e dello strapotere dell’industria agroalimentare”.
“Tutti hanno diritto al piacere quindi bisogna difendere le culture, le tradizioni e i saperi che rendono possibile questo piacere, favorendone la fruizione collettiva attraverso appunto l’aggregazione in associazione e la realizzazione di eventi pubblici”. Da qui il diffondersi delle “condotte” (le associazioni su base locale) fra le quali appunto Novara.
Il primo appuntamento pubblico in terra novarese è per il 15 luglio, al ristorante Convivium di Baluardo Lamarmora (tel 0321-442317. Prezzi 27 euro per i soci e 30 per i non soci) con un menù che promette gioie per il palato dal titolo “Riso e gorgonzola… a tutta birra”.
“Abbiamo voluto provare a giocare veramente in casa – spiega Antonella Bagnati – con prodotti tipici come il riso ed il gorgonzola, accompagnati da un degustazione guidata da Andrea Camaschella della guida Birre d’Italia ai prodotti di “Croce di malto” che è un’azienda trecatese che sta ottenendo successi straordinari”.
“Ovviamente oggi puntiamo a far crescere il numero dei soci (la tessera costa 25 euro), perché crediamo sia importante diffondere la cultura di Slow Food a quante più persone possibile”.
Noi di Buongiornonovara siamo già stati conquistati e seguiremo le attività della condotta passo dopo passo… E voi?