Dieci anni di fondazione della Comunità Protetta Psichiatrica di Oleggio, una struttura che risponde ai bisogni di riabilitazione psichiatrica residenziale per la popolazione che fa riferimento al Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’Asl No.
Questa mattina, i membri della comunità hanno festeggiato insieme ai medici e agli infermieri della struttura nata nel 2006; avviata con i primi 5 ospiti, in dieci anni sono stati accolti 60 pazienti, di cui 14 tornati nelle loro case e altri 25 inseriti nei Gruppi Appartamento.
La Comunità Protetta Psichiatrica è una struttura residenziale con elevato livello di attività terapeutico-riabilitativa ed assistenziale per persone seguite dai Centri di Salute Mentale del Dipartimento, non assistibili a domicilio, con l’obiettivo di offrire ospitalità residenziale di lungo periodo, di prestare assistenza alle principali funzioni di base dell’utente, di erogare attività terapeutico – riabilitative individualizzate, di promuovere attività di socializzazione e di elaborare progetti di reinserimento nel tessuto sociale.
La Comunità Terapeutica è una struttura residenziale di piccole dimensioni (20 posti letto), con possibilità di risposta a bisogni differenziati e con un’assistenza continuativa (Psichiatri, Psicologi, Educatori Professionali, Infermieri Professionali, Operatori Socio Sanitari) tale da accogliere e curare pazienti che presentano un’autonomia limitata o che per ragioni diverse non possono vivere all’interno della famiglia.
“Dopo 10 anni di esperienza comunitaria continuativa, vissuta sin dal primo giorno della sua apertura, si inizia a conoscere l’autentico significato della parola comunità, il suo senso, non solo in termini terapeutici, è prima di tutto un’esperienza di vita condivisa – afferma Bruno Ragni, Medico Psichiatra Responsabile della Comunità – Fin dall’inizio, si è data un’impostazione finalizzata a definire con ciascun ospite dei programmi di cura a termine, la realizzazione di un percorso di vita insieme a scopi terapeutici, ma, che, necessariamente deve trasformarsi in un percorso che prevede un’uscita verso altre realtà abitative. I risultati ottenuti, ci hanno resi soddisfatti, poiché siamo riusciti a mantenere alto il tasso di dimissione, oltre i livelli medi in Italia”.
Oggi le celebrazioni rivolte, in particolare, al ricordo della figura di Elio Zino a cui è intitolata la struttura, e come riconoscimento del lavoro di tutti gli operatori e di Piera Mainini, Direttore dell’Unità Modulare di Psichiatria.
“Spazi stabili e accoglienti, quelli delle nostre Comunità Terapeutiche, luoghi che si propongono di attivare o riattivare le abilità degli ospiti – dichiara Domenico Nano, Direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’Asl No – luoghi di potenti investimenti emotivi, in cui riacquisire funzioni perdute non solo in un’ottica cognitivo – intellettuale, ma imparando principalmente a “sentirsi”, a rappresentarsi, a raccontarsi, a riacquisire la propria soggettività, a riprendere, con l’aiuto dell’équipe curante, con l’aiuto di una presenza sincera, rispettosa, non intrusiva, il filo interrotto della propria vita”.
“E’ con soddisfazione che oggi celebriamo il traguardo dei dieci anni della Comunità Elio Zino – afferma Adriano Giacoletto, Direttore Generale dell’Asl – ed è doverso un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di tale Struttura, dalla sua edificazione fino al compimento del suo ruolo come luogo di cura istituzionale, quindi agli operatori, alle Fondazioni, alle Associazioni di Volontariato, in particolare l’Associazione Aiutapsiche onlus e Ispam e alla Città di Oleggio che ha permesso l’integrazione degli ospiti in un tessuto sociale, superando pregiudizi e barriere e abbattendo il muro dell’isolamento in cui spesso questi pazienti e i loro familiari sono relegati”.