Due ricorsi vinti al Tar Piemonte e un esposto alla Procura su cui sono partite le indagini. Le operazioni di ampliamento del cimitero di Oleggio si complicano ogni giorno sempre di più. La vicenda ha inizio un paio di anni fa, quando una ditta di Avellino presenta un project financing per l’opera in questione. Un anno dopo, viene indetto un bando di gara a cui partecipano i proponenti e anche la Betoncablo di Busto Arsizio, gruppo Castiglioni. L’impresa bustocca viene esclusa dalla commissione tecnica giudicatrice; la ditta fa ricorso al Tar, una prima volta, e lo vince. Viene riammessa al bando ed esclusa di nuovo: secondo ricorso, seconda vittoria della Betoncablo.
La prima volta il Comune ha dovuto pagare le spese legali, 8000 euro, così come per la seconda sconfitta che costerà al Comune di Oleggio altri 10 mila euro circa, con la sospensione delle procedure di ampliamento del cimitero per 800 nuovi posti.
Preoccupato il sindaco Massimo Marcassa: “Abbiamo scelto di ampliare il cimitero perchè siamo ormai ai minimi termini in fatto di posti. I progetti presentati sono stati valutati da una commissione tecnica. Il Tar ha deciso di dare ragione alla seconda impresa: ora aspettiamo le motivazioni della sentenza, motivazioni di ordine tecnico. Rimane la preoccupazione per il futuro di questo progetto”. Oltre al doppio ricorso al Tar, c’è anche un esposto in Procura: “Purtroppo c’è chi non perde occasione di prendere carta e penna e scrivere alla Procura”, commenta Marcassa.
“Dopo l’ennesima ‘batosta’ subita dal Comune di Oleggio avanti il Tar Piemonte – controbatte il capogruppo di Per Oleggio, Massimiliano Ferrari – l’ampliamento del Cimitero rischia di non essere realizzato. E intanto a ‘pagare il conto’ sono sempre e solo gli Oleggesi. E, non più tardi di qualche settimana fa, la Guardia di Finanza si è recata negli Uffici comunali per acquisire la documentazione relativa a questo appalto. Perché? Come consiglieri comunali di Per Oleggio siamo sempre più preoccupati e ci chiediamo per quale ragione l’Amministrazione abbia sempre ignorato le numerose iniziative con le quali – già a partire dalla seduta di Consiglio comunale di luglio 2015 nella quale fu approvata tale procedura – abbiamo segnalato le tante (troppe) criticità che connotavano la vicenda”.