FROSINONE-NOVARA 2-3
Frosinone: 22 Bardi, 4 Russo (11 Kragl 78′), 8 Maiello, 9 Ciofani, 10 Soddimo (19 Mokulu 53′), 15 Ariaudo, 18 Dionisi, 21 Sammarco (5 Gori 53′), 27 Mazzotta, 29 Fiamozzi, 32 Krajnc
A disp.: 1 Zappino, 6 Besea, 7 Frara, 14 Errico, 24 Pryyma, 32 Mamic
All.: Pasquale Marino
Novara: 1 Da Costa, 2 Troest, 5 Casarini, 6 Scognamiglio, 7 Cinelli, 8 Chiosa, 10 Macheda (23 Adorjan 80′), 16 Galabinov, 24 Dickmann, 27 Calderoni (17 Lancini 75′), 28 Selasi (30 Koch 70′)
A disp.: 25 Montipò, 9 Di Mariano, 15 Malberti, 20 Kupisz, 26 Chajia, 32 Lukanovic
All.: Roberto Boscaglia
Arbitro: Sig. Abisso di Palermo
Assistenti: Sigg. Santoro di Catania e Sechi di Sassari
Quarto ufficiale: Sig. Pasqua di Tivoli
Marcatori: 14′ Macheda, 24′ Ciofani (R), 35′ Galabinov (R), 65′ Macheda, 90′ Mokulu
Calci d’angolo: Frosinone 3 – Novara 0
Ammoniti: 23′ Da Costa, 46′ Ciofani (F), 56′ Gori (F), 79′ Scognamiglio, 82′ Koch
All’assenza di Mantovani si aggiunge pure quella di Bolzoni, fermato da un affaticamento al flessore, così Boscaglia chiude i ranghi con un pratico 3-5-2 senza trequartista di ruolo, dove tornano titolare Scognamiglio e Selasi. Per i canarini caricati dai due ultimi pareggi, con una Spal scattata avanti nell’anticipo 2-1 sul Trapani, ci vuole un avversario di carattere, ma la squadra di Boscaglia si è sempre dimostrata stimolata dalle avversità, non facendosi impressionare dalla chiamata al Matusa dei laziali. Novara che risponde presente approcciando discretamente alla gara, dimostrando sin da subito di poter contare sulla ritrovata intesa fra Macheda e Galabinov. Così già al 12′ un bel traversone da sinistra di Calderoni trova in Galabinov la sponda ideale per liberare in area piccola Macheda. L’ex Manchester controlla bene e fulmina Bardi sotto la traversa.
La rete sembra dare ulteriore fiducia agli azzurri, che controllano la partita abbassando il ritmo, non è un caso che alla fine il possesso palla sorrida al Novara, ma il solito incidente arbitrale cade sulla testa di Scognamiglio al 22′, quando un contatto di spalla più che regolare on Dionisi viene punito inspiegabilmente dall’arbitro Abisso con la massima punizione. Dal dischetto bomber Ciofani non si fa pregare e sotto la curva dei canarini rimette le cose in parità. L’errore di Abisso è talmente evidente che forse preso dal rimorso, riesce persino a fare peggio nell’area opposta, quando al 35′ Macheda scivola e nello stupore generale, l’arbitro palermitano decreta il secondo rigore fantasma di giornata. Galabinov dagli 11 metri imita Ciofani, facendo gioire i 33 cuori azzurri in gita al Matusa.
Nella ripresa la squadra di casa fatica ad alzare i ritmi, ma la supremazia territoriale cresce col passare dei minuti, anche se alla fine saranno gli azzurri ad avere un maggiore possesso palla. C’è anche uno squillo azzurro di Casarini al 52′, con un poderoso destro dal limite che fa la barba al palo e spaventa l’immobile Bardi. I pericoli creati per Da Costa sono di poco conto, anzi è il Novara che. In contropiede allunga ancora con Macheda, dopo uno scambio perfetto con Cinelli, che gli restituisce un cioccolatino che il bomber laziale indirizza di piatto sinistro nell’angolino. Fin qui tutto bene, ma i problemi per Boscaglia non mancano, perchè nel giro di 10 minuti deve far fronte al cambio forzato di Selasi, Calderoni, con Choch e Lancini, per poi inserire Adorja per il match winner Macheda, uscito fra i fischi dei suoi corregionali, ma con addosso lo sguardo adorante della madre, tornato a vederlo dal vivo dopo 5 anni.
Malgrado il Novara regga il colpo, riaggiustato alla belle è meglio con Adorjan e Coch fuori posizione ed un buon Galabinov oramai alle corde, al 90′ la partita si riaccende quando Mokulu scatta in contropiede anticipando l’uscita un po’ improvvida di Da Costa, per depositare la rete del 2 a 3 a porta sguarnita.
Nei 5 minuti di recupero, qualche patema d’animo e per la prima volta il risultato diventa davvero in discussione, ma questa volta Pazzini non c’è ed il fischio finale di un Abisso rinsavito nella ripresa, regala una vittoria meritata che vuol dire salvezza certa e play-off a portata di mano.