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Novara

La Fondazione Coccia non sta in piedi: e a pagare è sempre Pantalone (alias i Novaresi)

Un patrimonio di 14 milioni di euro per una solo millantata autonomia: di fatto i problemi della Fondazione Coccia sembrano essere ben lontani da una soluzione tanto che oggi, in sede di commissione, è emersa la necessità di un ulteriore “contributo” di 500 mila euro circa da parte del Comune per tenere in piedi tutta la struttura.

Quasi a voler significare che, nonostante il Comune abbia conferito alla Fondazione presieduta dal notaio Cafagno, immobili pubblici per il valore di 14 milioni di euro circa, la stessa non ce la fa a stare in piedi con le proprie gambe. Un problema non da poco se consideriamo che l’amministrazione ha ceduto alla Fondazione edifici comunali tramite un’operazione di patrimonializzazione finalizzata ad assegnare autonomia all’organismo prima controllato dal Comune. Operazione evidentemente non riuscita.

“Intanto, ad oggi, non abbiamo ancora il bilancio della Fondazione Coccia, nonostante le ripetute richieste – spiega il consigliere comunale Daniele Andretta – E poi, dopo un’operazione veramente poco chiara di conferimento di tutti quegli immobili prima di proprietà comunale, ci vengono a dire che hanno bisogno di altri soldi? Ma quell’intervento non era finalizzato a dare autonomia, ovviamente e principalmente economica, alla Fondazione stessa?”.

Il presidente Cafagno ha definito quell’operazione “un’alchimia finanziaria” attuata attraverso la Banca Popolare di Novara “per ripianare la gestione precedente”.

“L’errore è iniziale – ha aggiunto il consigliere FI Antonio Pedrazzoli – l’amministrazione del Coccia ha valutato il debito di 1,6 milioni di euro; invece di seguire la procedura ordinaria (ossia la liquidazione della Fondazione stessa con un’azione di responsabilità nei confronti del vecchio CdA) il Comune ridota la Fondazione di 14 milioni di euro di immobili e degli affitti conseguenti. E poi scopriamo che nonostante gli affitti che prende la Fondazione non riesce a stare in piedi”.

Imu per 60 mila euro l’anno e ammortamento degli immobili per circa 400 mila euro all’anno: a conti fatti mancano circa 500 mila euro.

“Il problema – prosegue Pedrazzoli – è che se il Comune non avesse patrimonializzato la Fondazione, quest’ultima non poteva fare il mutuo per pagare la Banca e il debito. Insomma, sono stati usati soldi pubblici per pagare un debito privato. La questione Coccia è anche più grave della vicenda legata allo Sporting. I Novaresi stanno pagando i debiti di una Fondazione, di fatto privata”.

Le polemiche hanno investito anche la Caffetteria del Broletto: 30 mila euro all’anno, con un affitto stabilito recentemente molto più basso rispetto ad altri locali del centro città; ma, come asseriscono i membri del CdA della Fondazione Coccia, è il mercato a fare i prezzi. Sarà…

“La giunta – conclude Andretta – ci aveva venduto la soluzione finale, ossia la patrimonializzazione e la cessione dei fabbricati alla Fondazione, come risolutrice di tutti i problemi. Peccato che oggi si scopre, conti alla mano, che nemmeno tale conferimento è sufficiente a mantenere la Fondazione. Rivendicano indipendenza confidando nei contributi pubblici per raggiungerla… Mi pare fin troppo facile”.