Difficile credere che si tratti di un semplice sequestro preventivo… Specie alla luce del dispiegamento di forze presente al villaggio Emmaus, ex campo Tav. Il Corpo Forestale è intervenuto oggi apponendo i sigilli all’area. La causa è ancora di fatto ignota, anche se i dubbi restano, a questo punto, molteplici.
L’amministrazione comunale, solo un paio di giorni fa, ha effettuato quello che ha definito “l’intervento conclusivo” di pulizia dell’area, dove erano presenti quintali di rifiuti di ogni genere abbandonati tra una baracca e l’altra, provenienti da chissà dove.
La bonifica di Assa è partita dopo la segnalazione della Lega Nord che, con un reportage fotografico, aveva messo sotto gli occhi della città lo stato di degrado di quel luogo, ormai diventato una sorta di zona franca.
Subito dopo sono stati diversi gli interventi di pulizia e il sopralluogo dell’Asl, con l’operazione che avrebbe dovuto porre la parola fine alla vicenda.
Ma non è andata così ed infatti il Corpo Forestale, oggi, ha apposto i sigilli ad una parte del villaggio. La causa sembrerebbe essere imputabile ai cumuli di sporcizia e immondizia presenti all’interno dell’ex campo Tav, alcuni dei quali potrebbero essere di natura pericolosa.
Eh già, perché al villaggio Emmaus si trova davvero di tutto: dalle lavatrici ai divani, dai frigoriferi, ai condizionatori, ai materassi… Oggetti, utensili e attrezzature che teoricamente arrivano dalle baracche ma che, per la mole immensa, difficilmente si limitano a tale provenienza. Infatti da dove arrivi tutta quella roba è un bel rebus che ci auguriamo qualcuno riesca finalmente a sciogliere.
Nel frattempo, la Forestale, dopo un attento sopralluogo, ha deciso di mettere l’area sotto sequestro. Una vicenda da cui però si possono già trarre alcune conclusioni: innanzitutto, gli interventi del Comune coordinati e gestiti da Assa, evidentemente non sono stati sufficienti a risolvere la questione. In secondo luogo sempre che si voglia continuare (da parte del Comune) con questo genere di politica sociale (che sembra suo malgrado più tesa a creare emergenze che non a risolverne) è necessario perlomeno ristabilire alcuni principi e fissare alcune regole che ci paiono basilari, compresa quella di non creare zone di ghettizzazione ed emarginazione dove davvero può accadere di tutto (come sembra essere questo il caso). Il dubbioad esempio che dietro tali discariche ci possa essere qualche traffico illecito viene spontaneo e del resto oggi, qualche residente parlava di uno sversamento di liquami, motivo per cui la Forestale avrebbe imposto il sequestro dell’area. Saranno le indagini a dare risposte in merito… Mentre da Palazzo Cabrino tutto tace…