Presentato nel cortile di Casa Bossi, per i tipi di Interlinea, il libro “La foto di Orta” di Laura Pariani, scrittrice lombarda di nascita ma che da vent’anni risiede ad Orta.
Il libro narra l’impossibile storia d’amore tra il filosofo Friedrich Nietzsche e la giovane studentessa russa Lou von Salomè, conosciuta a Roma nel 1882. Di famiglia alto borghese, la giovane si trovava nella città eterna per completare il proprio bagaglio culturale insieme alla madre;il filosofo la conosce tramite un’amica comune,la nota scrittrice Malwida von Meysenburg. Quando la vide la prima volta in San Pietro le chiese: “Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?”. Della giovane si innamorò anche il più caro amico del filosofo tedesco, lo scrittore teutonico Paul Rée. La studentessa russa, giovane e bella, ambiva ad una relazione culturale con i due, in una sorta di triangolo emotivo letterario che però escludesse categoricamente rapporti intimi.
Chiesta in sposa prima da Rée, che ottenne un rifiuto, Lou incontrò poi l”apolide” filosofo giunto dal sud dell’Italia con il suo baule di 104 chilogrammi pieno di libri. Sicuramente ci fu subito un’intesa intellettuale fra i tre, ma i due uomini furono sconfitti sul piano relazionale.
Ma cosa ha spinto la scrittrice Pariani ad occuparsi di una simile storia? E’ la stessa autrice che lo spiega: “Arrivata ad Orta vent’anni fa, mi interessai a questa storia, lessi tutto il carteggio fra i due e volli capire in quale momento ed in quale modo scattò la scintilla. Ho visto migliaia di fotografie di Nietzsche che amava essere fotografato ed ho percepito il tracollo fisico e mentale, in quelle ritraenti un uomo ormai ridotto ad un essere praticamente decorticato, rinchiuso in una stanza di Weimer dalla dispotica, possessiva e negativa sorella Elisabeth. Mi sono molto immedesimata in quest’uomo, nel suo completo soffrire, perché anche io uscivo da un momento buio dopo un tormentoso rapporto”. La Pariani scandisce le parole in un trasporto se pur pacato, estremamente coinvolgente ed ammette ella stessa che “ ha sentito l’urgenza di scrivere questa storia”.
Lou, ragazza volitiva, aveva le idee molto chiare in fatto di uomini ed ebbe a dire che era necessario “dominare me stessa, dominare gli altri, dominare la vita”. Nel maggio 1882, durante una gita al lago d’Orta, Lou passò alcune ore di intimità al Sacro Monte, non ricordando, in seguito se abbia baciato il filosofo, del quale rifiutò comunque la richiesta di matrimonio. Di quella sera del 5 maggio, Nietzsche ebbe a dire che fu una giornata memorabile e conservò per tutta la poca restante vita, intrisa di follia e danni cerebrali spaventosi, una foglia, uno schizzo, una lettera di promessa. Promessa tradita. Ma soprattutto affermò che grazie a quella sera lui decise di scrivere il suo capolavoro “Così parlò Zarathustra”.
Laura Pariana parte dalla memoria per ricostruire la storia del libro, in particolare la memoria delle fotografie di Nietzsche e Lou che inziò a ritagliare dai giornali quando iniziò ad interessarsi alla storia.
“La memoria – dice la scrittrice – è ciò di cui siamo fatti, è il passato che diviene preponderante”. Poi si sofferma moltissimo sulla triste vicenda umana del filosofo, letteralmente avvolto dalle spire negative della sorella che lo allontanò da tutti e dalla quale potè ricavare un breve beneficio allorchè lei si trasferì per un breve periodo in Paraguay per iniziare un abbozzo di selezione di razza ariana e da quale tornò dopo poco, in seguito al suicidio del marito. Da allora la vita di Nietzsche fu definitivamente relegata in una stanza di Weimer fino alla sua morte, avvenuta nel 1900.
Orta per Laura Pariani rappresenta il luogo giusto per rivivere sensazioni che in passato sono state care a molti scrittori, da Manzoni, la cui zia l’ viveva, a Porta, da Bonfantini a Soldati. “Orta – conclude – dagli Italiani è più vissuta come mordi e fuggi, mentre per Tedeschi, Inglesi, Olandesi è vissuta come una tradizione di lunghi soggiorni. Ad ammirare l’impareggiabile tramonto ad Orta di cui la stessa Eleonora Duse avrebbe voluto una vestaglia con il tramonto lacustre dipinto.
Scrittrice estremamente profonda, che si cala all’interno della storia, prima di descriverla, la Pariani sa trasmettere sensazioni uniche anche durante la lettura di un breve “aforisma” di Nietzsche, il 16, nel quale lo scrittore scrive, a proposito di Lou che “ormai si è al di qua del ponticello e che da allora sono stati gettati montagne e fiumi rapinosi”.
Libro pubblicato nel 2001 è ora rieditato da Interlinea, in occasione del venticinquesimo anno della fondazione della casa editrice.
Manuela Peroni Assandri