E’ il consiglio comunale la sede in cui i rappresentanti dell’opposizione vogliono portare e chiarire la vicenda dell’affidamento della Caffetteria Broletto al figlio della responsabile amministrativa della Fondazione Coccia. La prima interrogazione è stata presentata dalla Lega Nord.
“Chiediamo trasparenza sugli atti – dichiara Mauro Franzinelli, capogruppo Lega in consiglio – L’operazione dell’affidamento della gestione della Caffetteria Broletto è caratterizzata da poca chiarezza; in realtà, dal momento della cessione in usufrutto del patrimonio immobiliare al Coccia, l’intera operazione si è macchiata di poca trasparenza; questo è il culmine… Non solo i consiglieri ma tutta la città, che comunque investe risorse proprie in tali operazioni attraverso il Comune, ha diritto e bisogno di risposte. Chiediamo quindi all’assessore Turchelli che, peraltro, in un anno ci ha degnati di una sola commissione cultura – dimostrando così il suo modo di dialogare con i consiglieri comunali – di dare risposte ed eventualmente di essere rigida in caso di necessità di provvedimenti“.
“Senza entrare nel merito della liceità della procedura – aggiunge il consigliere Alessandro Canelli – ci limitiamo ad esprimere forti perplessità sui motivi che hanno indotto la Fondazione Teatro Coccia a scegliere di far gestire al Circolo dei Lettori il bando per l’affidamento dei servizi di caffetteria. Non sarebbe stato più snello e razionale, sotto il profilo procedurale, gestire autonomamente e direttamente bando e gara, così come è stato fatto per il bar Coccia? Per quale motivo si è ritenuto che demandare al Circolo dei Lettori l’onere della scelta del futuro gestore avrebbe comportato un valore aggiunto sotto il profilo culturale, trattandosi, come emerge dai documenti sottoscritti, di un puro e semplice servizio di caffetteria? Mi chiedo che differenza ci possa essere, per rimanere all’aspetto culturale, tra un caffè ed un panino preparati da un soggetto individuato dal Circolo dei Lettori e da uno individuato dalla Fondazione Teatro Coccia… Chiediamo di comprendere le ragioni di tali scelte, pur riconoscendo la valenza sul nostro territorio, di un’istituzione culturale come il Circolo torinese, se ben rapportata alla realtà culturale già esistente“.