La Polizia lo trova in possesso di armi nei pressi dell’abitazione dell’ex compagna e lo arresta in flagranza
Il 38enne finito in manette, nei mesi scorsi, aveva assillato la donna, la quale aveva trovato il coraggio di denunciarlo per due volte. Martedì scorso la chiamata al 112, dopo essere stata minacciata di morte via telefono.
Comunicato Stampa che pubblichiamo integralmente, inviatoci dall’Ufficio relazioni esterne della Questura di Novara:
Gli agenti della Polizia di Stato di Novara, nello specifico della Squadra Volante della Questura, hanno tratto in arresto in flagranza di reato e deferito per detenzione di armi od oggetti atti ad offendere, un uomo di anni 38, presunto responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
La donna, dopo aver trovato il coraggio di denunciare due volte negli scorsi mesi il comportamento molesto dell’uomo, che si traduceva in centinaia di chiamate e messaggi giornalieri minacciosi nonché in veri e propri appostamenti sotto la sua abitazione, nel pomeriggio di martedì scorso (24 gennaio), mentre si trovava nella sua abitazione con i figli minorenni riceveva dall’uomo una foto che lo ritraeva in possesso di un coltello a scatto di grosse dimensioni, corredata da una esplicita minaccia di morte.
La donna, compreso inoltre che l’ex compagno si aggirava nei pressi della propria casa, si chiudeva quindi all’interno per paura e subito contattava la Centrale Operativa per chiedere il pronto intervento.
L’equipaggio intervenuto, rintracciato rapidamente il soggetto segnalato, sottoponeva a perquisizione sia il veicolo che l’uomo. Nel portabagagli veniva quindi trovata una mazza da baseball, mentre addosso al presunto reo, nascosti nell’intimo, venivano trovati un taglierino e il coltello a scatto fotografato poco prima.
Accompagnato presso gli Uffici della Questura, stante la gravità della situazione e sentita la Procura della Repubblica, si procedeva all’arresto in flagranza dell’uomo, il quale risulta gravato da numerosi precedenti specifici per reati contro la persona. A seguito della redazione degli atti di rito, questi veniva accompagnato alla casa circondariale di Novara, dove attenderà la convalida e le eventuali misure disposte dall’autorità giudiziaria.