Un arresto attuato dalla Polizia di Stato di Novara, nelle prime ore della giornata di oggi. Bruno Gagliardi, classe ’66, è stato individuato ed arrestato dalla Polizia di Novara in una struttura sanitaria di Milano, dove si trovava per effettuare accertamenti relativi al suo stato di salute. L’azione è giunta in seguito ad un’ordinanza emessa dal Gip della Direzione Distrettuale di Catanzaro su richiesta del Procuratore Capo Nicola Gratteri della Procura Distrettuale Antimafia, con la quale si disponeva la custodia cautelare in carcere dei cugini Bruno Gagliardi, classe 74, e Bruno Gagliardi, classe 66. I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio, aggravato dalla metodologia mafiosa, di Gennaro Curcio, a Nocera Terinese, provincia di Catanzaro, nell’agosto del 1995. I due, all’epoca, erano ritenuti membri di un “gruppo emergente” che tentava di affrancarsi dalla cosca “Bagalà” che gestiva i traffici illeciti dei comuni del litorale lametino, sotto il diretto controllo della cosca Iannozzo di Lamezia Terme.
Con le confessioni dei collaboratori di giustizia Gennaro Pulice e Gianfranco Norberti si è arrivati alle conclusioni: Pulice si è dichiarato autore materiale dell’omicidio e ha confessato che Gagliardi, classe 74, lo aveva accompagnato sul luogo del delitto, mentre al cugino, classe 66, era toccata l’organizzazione logistico organizzativa dell’esecuzione.
L’omicidio quindi è stato messo in atto dai componenti del gruppo di “scissionisti” che volevano scalzare l’egemonia del gruppo “Bagalà” sulle estorsioni da loro gestite, in modo esclusivo, nei comuni di Falerna, Gizzeria e Nocera Terinese.
Del gruppo facevano parte (oltre a Gennaro Pulice e Gianfranco Norberti ed agli indagati Bruno Gagliardi del 74 e il cugino omonimo del 66), anche Giovanni La Polla (del 64) e Salvatore Ruberto (del 66), entrambi questi ultimi rimasti uccisi in quella che viene ricordata come la “strage di Sambiase” consumata nella frazione di Lamezia Terme nel settembre del 1995. Immediata risposta da parte delle cosche all’omicidio di Gennaro Curcio, con la quale si pose fine alle mire espansionistiche del gruppo emergente.
La Mobile di Novara ha indivuato Bruno Gagliardi, (residente da tempo in provincia) a Milano presso una struttura sanitaria dove era ricoverato per accertamenti medici. Gagliardi è stato associato al carcere di San Vittore, mentre la notifica del provvedimento all’altro Gagliardi Bruno del 74 è stata effettuata presso la Casa Circondariale di Terni dove è detenuto per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Andromeda”, eseguita dalla Squadra Mobile di Catanzaro nel mese di maggio del 2015, e per l’omicidio di Vincenzo Torcasio e il tentato omicidio di Vincenzo Curcio, episodio per il quale nel mese di febbraio a seguito delle risultanze investigative anch’esse acquisite dalla Squadra Mobile, la Polizia di Stato gli ha notificato un ulteriore provvedimento restrittivo.