La vittoria sul Varese ha il sapore della svolta, nel segno di Gonzalez: anima, cuore e cervello del Novara Fc
Dopo due pareggi un po’ grigi, la vittoria nel derby in rimonta all’ultimo minuto è vitale per alimentare l’entusiasmo dei 2300 abbonati. A guidare la crescita della squadra di Marchionni, c’è un Pablo Gonzalez in stato di grazia.
Battere il Varese così, in rimonta, all’ultimo minuto dopo 75′, detto francamente, non certo entusiasmanti, è quanto di meglio l’ambiente azzurro potesse sperare. In due settimane, quasi 2300 tifosi hanno sottoscritto l’abbonamento, e dopo i pareggi un po’ grigi con Asti e Borgosesia, la vittoria d’orgoglio nel derby contro i biancorossi, può davvero rappresentare lo spartiacque, anche per una squadra, che proprio nelle due prime giornate, sembrava ancora in cerca di una personalità definita.
Fondamentali per la svolta sono due elementi. Il primo è proprio la spinta del Silvio Piola, che dopo l’iniziale affetto, aveva visto il pubblico novarese piano piano spegnersi, fino a cadere in semi catalessi sul vantaggio ospite. Il pareggio quasi immediato di Vuthaj ha avuto l’effetto di una scossa, e da quel momento la squadra e gli spalti sono diventati un tutt’uno, in un crescendo che ha avuto l’apoteosi nella rete allo scadere di Di Masi.
“L’arma in più del Novara, oltre all’esperienza e alla malizia, è indubbiamente stato il pubblico che con autentici ruggiti ha spinto gli azzurri nei momenti più difficili. Erano anni che non trovavo un’atmosfera così, uno stadio vero, un’atmosfera vera” sono parole di Ezio Rossi rilasciate agli organi di stampa varesini, chi meglio dell’allenatore del Varese può testimoniare che tipo di “fattore” può diventare il nostro fortino, in un campionato di serie D?
Il secondo fattore è invece un insieme di concetti esiziali. Anima, cuore, cervello e fantasia, che si possono riassumere in un nome e cognome: Pablo Gonzalez.
L’argentino è il solidissimo filo che lega insieme passato, presente e futuro degli azzurri. E’ completamente immerso nel nuovo progetto, e sin dal primo istante, ha preso per mano questo manipolo di ragazzi, per trasformarli partita dopo partita, in una squadra vera.
L’immediato pareggio di Vuthaj ha consentito la svolta insperata. Una rete figlia della palla recuperata e portata fino al limite dell’area da Capano e messa dentro con rabbia da quell’animale d’area di rigore dell’albanese. Ma senza quel geniale tocco di prima del Cartero?
L’orgasmo regalato dal perfetto taglio alle spalle della difesa azzurra di Di Masi, il miglior talento di questa nuova nidiata azzurra, è frutto di un assist del postino a dir poco illuminante.
Chi ha premiato la verticalizzazione che nel primo tempo ha visto Vuthaj cogliere quel palo con un delizioso esterno sinistro? E di chi era il sinistro che ha spaccato la traversa e bussato diverse volte dalle parti del portiere varesino?
Qualcuno in settimana si domandava se Pablo Gonzalez dovesse proprio giocare sempre, tutti i 90′ più recupero. Davanti a queste prestazioni, la risposta la potrebbe dare monsieur Lapalisse, perchè è sempre la testa a muovere le gambe ed in questo momento, la testa dell’argentino è più che mai sintonizzata sulla frequenza giusta.