L’introduzione per legge nei supermercati dei sacchetti monouso in materiale compostabile, che tanto ha fatto discutere in questi giorni, è l’oggetto della riflessione dell’ambientalista Fabio Tomei, che pubblichiamo di seguito:
Egregio Direttore: la recente legge sul sacchetto monouso obbligatorio per gli acquisti nei supermercati e nei negozi ha sollevato un coro di proteste da parte dei cittadini. Questa proteste a nostro avviso sono più che giustificate, perché questa legge manca di logica.
Infatti il sacchetto monouso obbligatorio aumenta i rifiuti, mentre l’ obiettivo principale dovrebbe essere quello di ridurli. Gli usi virtuosi, oggi diffusi, della sporta da casa (campagna ” Porta la sporta”), dell’ acquisto dei prodotti alla spina, dei vuoti a rendere, vanno evidentemente nella giusta direzione della riduzione dei rifiuti, ma vengono tutti vietati (N.B. vietati !) dall’ introduzione di questa legge del sacchetto monouso obbligatorio.
Non parliamo poi della confusione creata da questa legge nell’ organizzazione della distribuzione: ad esempio perché il cliente deve pagare il sacchetto? Il cliente quanto pagherà per ogni sacchetto: 1 o 5 centesimi? Il sacchetto è solo per frutta e verdura o anche per le medicine? Il sacchetto in carta è ammesso o no ? Perché non posso portare il sacchetto da casa?
A nostro avviso la logica distorta di questa legge è il motivo principale delle giuste proteste dei cittadini, più che l’ entità di questa
nuova tassa sul cibo, che pure non è trascurabile. Va bene sostituire i sacchetti in plastica, notoriamente non compostabili, con sacchetti in materiale compostabile, ma non va assolutamente bene renderli obbligatori, a pagamento e vietare tutte le pratiche virtuose sopra descritte.
Concludendo: auspichiamo una profonda revisione di questa legge, che la renda utile per la salute dei cittadini e per l’ ambiente.
Grazie per la pubblicazione. Cordiali saluti.
p. CARP Novara Onlus (Coordinamento Ambientalista Rifiuti del Piemonte)
Fabio Tomei