L’appello degli Amministratori per la tutela di chi lavora nei Supermercati. Canelli:”Provare la febbre ai clienti”
Anche i lavoratori della grande distribuzione novarese sono in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria contro il Coronavirus. Dal sindaco di Novara e dal Presidente della Provincia, richieste di tutela, solidarietà e proposte di regole e nuove limitazioni.
La grande distribuzione è uno dei settori rimasto aperto e rappresenta in questo momento un anello fondamentale nella gestione dell’emergenza Coronovirus. I supermercati sono elemento essenziale perchè garantisco sui loro scaffali i beni di prima necessità, ma sono altresì luoghi di potenziale contagio. In questo senso, commessi ed operatori sono anch’essi da considerarsi in prima linea, quasi al pari dei medici e dei sanitari. Non stupisce dunque, che anche i lavoratori del settore nel novarese, abbiano levato in queste ore la propria voce nei confronti delle istituzioni, affinché intervengano quanto prima, visto anche come proprio davanti e dentro ai Supermercati, si so no verificati assembramenti pericolosi e comunque comportamenti non in linea con i dettami relativi alla sicurezza. A seguito delle numerose segnalazioni pervenute dal mondo delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, il Sindaco di Novara Alessandro Canelli, in una nota stampa ha voluto precisare che: “In questi giorni di grande emergenza sanitaria, mentre tutti stanno cercando di fare uno sforzo per assicurare la salute dei cittadini, non dobbiamo mai dimenticarci della salute di coloro che in questo momento sono sul fronte per garantire i servizi essenziali e i rifornimenti per le famiglie costrette a casa – spiega Canelli – Raccolgo l’appello di decine di lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione e delle organizzazioni sindacali e invito, nonostante il DPCM non lo preveda espressamente, tutte le catene della grande distribuzione presenti in città ad uniformarsi a quelle che già l’hanno fatto, prevedendo autonomamente:
– le chiusure domenicali delle strutture di vendita
– l’apertura dei centri vendita per 12 ore max al giorno (dalle 8 alle 20)
– un contingentamento degli ingressi ai centri più prudente e precauzionale
– la predisposizione della prova della temperature corporea a distanza sia ai lavoratori e lavoratrici ad inizio turno sia dei clienti in entrata, inibendo l’accesso a coloro che registreranno temperature superiori ai 37,5°
– l’innalzamento dei livelli di tutela dei propri dipendenti attraverso operazioni straordinarie di igienizzazione dei locali interno e la messa a disposizione di adeguati dispositivi di protezione individuale.
Allo stesso tempo – conclude il Sindaco – invito tutti i cittadini a recarsi al supermercato solo se necessario, approvvigionandosi di generi di prima necessità per un periodo quanto più lungo possibile in modo tale da non recarsi quotidianamente, o quasi, a fare la spesa. Peraltro, mi sono già confrontato con il Viceprefetto Claudio Ventrice il quale mi conferma che, su questo tema, domani ha convocato un Comitato ordine e Sicurezza Pubblico. In questo momento, tutti devono fare la loro parte, con un occhio di riguardo nei confronti di coloro che stanno lavorando in condizioni psicologiche ed emotive molto dure”.
Per quanto concerne la salute dei lavoratori, si è levata anche la voce di vicinanza del Presidente della Provincia di Novara, facendo seguito all’appello inviato dalle organizzazioni sindacali Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat e Uil-Tucs sulla necessità di vigilare affinchè siano garantite ai dipendenti della media e grande distribuzione, in questo momento di grave emergenza sanitaria, la massima tutela nello svolgimento del loro lavoro. “Esprimiamo la massima solidarietà, a nome dell’Amministrazione a questi lavoratori – scrive Federico Binatti – con i quali ho avuto modo di confrontarmi anche personalmente e che ogni giorno, festivi e prefestivi compresi, sono un vero e proprio presidio sociale irrinunciabile, dal momento che rappresentano la garanzia per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità da parte della popolazione. Si tratta di una delle categorie maggiormente esposte al rischio del contagio del Corona virus: mi associo al mondo sindacale affinchè da parte dei datori di lavoro siano innanzitutto garantite non solo le necessarie dotazioni dei dispositivi di sicurezza, pannelli di protezione e costanti interventi di sanificazione su ambienti e superfici previsti dal Decreto dell’11 marzo, ma che siano anche tutelati dai controlli sul flusso dei clienti e che il Governo valuti gli orari d’apertura che sono stati in questo momento imposti: anche queste persone, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, nel quale tutti siamo sottoposti a un forte stress psicologico, hanno necessità di riposare”.