Vittorio Sgarbi torna a Novara, questa volta in scena in uno spettacolo teatrale, costruito sulle orme dell’enorme successo dello spettacolo Caravaggio dove il critico d’arte ferrarese ha guidato il pubblico in un percorso trasversale tra storia dell’artista ed attualità.
Stasera, alle 21, appuntamento al Teatro Coccia per il “Fuori Stagione” con Michelangelo, di e con Vittorio Sgarbi, con le musiche composte ed eseguite da Valentino Corvino, la scenografia ed il video di Tommaso Arosio; la messa in scena e l’allestimento sono di Doppiosenso. Produzione PromoMusic, in collaborazione con il Comune di Foggia.
La stupefacente arte di Michelangelo Buonarroti (1475- 1564), geniale scultore, pittore, architetto e poeta italiano, è, nello spettacolo, resa palpabile alla molteplicità sensoriale, grazie alle musiche, al video, alle scenografie ed alla performance di Vittorio Sgarbi che cercherà di calare il pubblico nel periodo michelangiolesco, tanto emblematico, quanto imprescindibile nell’arte. Ma Sgarbi, personaggio a dir poco ambizioso, proporrà la scoperta di un Michelangelo sconosciuto, inedito.
Un modo per avvicinare l’Arte alla gente, una vera e propria lectio magistralis sul genio, che insieme a Leonardo da Vinci è l’emblema del Rinascimento. Le creazioni di Michelangelo divengono un punto di partenza di un viaggio attraverso l’arte occidentale.
La Pietà, scolpita dall’artista a ventiquattro anni , rappresenta il primo pannello, con la madre sulle cui gambe è posto il figlio morente; il David, emblema del genico che si reinventa passato e presente, infine il terzo quadro il Mosè e gli ultimi lavori michelangioleschi, per arrivare alla Pietà Rondanini, mai terminata per la morte del Maestro .
Se è vero che Sgarbi è Sgarbi, seppur con le sue cadute di stile, a volte, più ancora vera è la passione che egli ha per l’arte e per chi arte fa. L’innata capacità dialettica del critico emiliano, porterà lo spettatore ad una inevitabile riflessione su ciò che l’Italia, per Sgarbi (e non solo) deve fare: ritrovare i valori, espressi dai suoi immensi artisti, rivalutando la Bellezza e confidando, soprattutto nella vera rinascita della politica, come arte di saper governare.
Manuela Peroni Assandri