“Un capolavoro di arrampicata sui vetri”: così il consigliere della Lega Nord, Alessandro Canelli, ha definito la risposta del sindaco di Novara, Andrea Ballaré, in merito alla presunta incompatibilità dell’assessore Bozzola. Vicenda sulla quale il Carroccio ha presentato un’interrogazione e che nasce da una mail, saltata fuori dal faldone dell’inchiesta Giordano, inviata da Bozzola a Mario Berti, allora proprietario dell’Albergo Italia e del Bar Coccia. In buona sostanza, Bozzola girava, nel gennaio 2013, a Berti un preventivo sulla ristrutturazione dell’Albergo Italia, nello stesso momento in cui l’amministrazione comunale stava sfrattando lo stesso Berti dal bar Coccia.
Secondo Ballaré, non c’è alcuna incompatibilità, anche se il Testo unico degli enti locali dispone che i componenti della Giunta si astengano dall’esercitare attività professionali in materia di edilizia privata e pubblica.
“Alla mail, erano allegati altri documenti che avrebbero fatto maggiore chiarezza, firmati da professionisti che si sarebbero occupati di altri tipi di prestazione. Bozzola, invece, nell’ambito di questo lavoro, si sarebbe occupato di riqualificazione di arredi interni, attività che non è esclusiva degli architetti ma viene svolta da mobilieri, arredatori, interior designer, figure che non rientrano nel divieto sancito dalla legge rispetto a questo tema”.
Questa la posizione del Sindaco che aggiunge: “Peraltro, l’articolo 9 comma 4 decreto legge 1 del 2012 stabilisce che il compenso delle figure è pattuito al momento del conferimento dell’incarico professionale. La redazione del preventivo è un atto prodromico rispetto all’attività professionale che inizia solo al momento dell’accettazione dell’incarico. E’ pur vero, inoltre, che quella norma non prevede alcuna specifica sanzione né la decadenza della carica”.
Tutti tranquilli, allora. Nessuna incompatibilità. Non è d’accordo il consigliere Canelli che ribatte: “Dalla mail emerge con evidenza che in realtà l’assessore Bozzola era un po’ il capofila del team di professionisti visto che interloquiva direttamente lui con il privato. Certo, negli allegati avremmo potuto trovare il preventivo del muratore o dell’impiantista, ma chi tirava le fila era Bozzola. A questo punto, visto che l’assessore ha dichiarato di aver chiesto, ad inizio mandato, cosa poteva fare e non fare agli uffici, mi chiedo se abbia assunto qualche altro incarico e quale, sempre in buona fede, ovvio! Qui non c’è solo un conflitto di interessi, c’è un doppio conflitto di interessi: colui che ha ricevuto il preventivo era proprietario dell’Italia e anche del Bar Coccia che proprio in quel periodo era sotto sfratto da parte dell’amministrazione comunale. Da una parte la Giunta stava sfrattando un soggetto, mentre dall’altra un autorevole membro della stessa si proponeva per fare dei lavori allo stesso soggetto. Stupisce che, a fronte di una vicenda di questo genere, il Sindaco non assuma i necessari provvedimenti”.