Sullo slogan “le case prima ai Novaresi” replica il gruppo consiliare del Pd che definisce “propaganda” l’annuncio di questi giorni da parte di sindaco e giunta.
“Servirà a conquistare qualche like sui social – spiegano iconsiglieri guidati da Andrea Ballarè – ma resta assolutamente solo uno slogan”.
Il provvedimento della giunta Canelli parte dal concetto di “precedenza” per i residenti da un maggior numero di anni: in pratica, nella definizione dei criteri per l’attribuzione punteggi per l’assegnazione della quota di alloggi di edilizia popolare destinati all’emergenza abitativa, il numero degli anni di residenza costituirà un fattore di valutazione centrale.
Ma, secondo il Pd, tale criterio “assumerà un peso specifico sproporzionato, che può arrivare fino a 9 punti per chi risiede da più di 15 anni in città, mentre vengono sminuiti gli altri criteri, di maggiore valore sociale, come la presenza di soggetti disabili (al massimo può portare tre punti) o di minori (1 punto) e di anziani ultra 65enni (1 punto). Una impostazione che consideriamo sbagliata e fuorviante, lontanissima dalla vita reale: perché in molti nuclei famigliari è proprio la presenza di un figlio disabile o di un anziano non autosufficiente a determinare le condizioni di difficoltà. E proprio questi dovrebbero essere i criteri che una pubblica amministrazione considera prioritari se non vuole essere ingiusta”. Tra l’altro, continuano i conisglieri del Pd, “l’aspetto più sconcertante è la dimensione esclusivamente propagandistica di tutta l’operazione. Quello che Canelli non dice con sufficiente chiarezza è quanto sia numericamente rilevante il provvedimento. Ma i conti sono presto fatti: applicandosi solo alle case destinate alla graduatoria sull’emergenza abitativa, riguarderà certamente solo pochissime unità. Verrebbe da dire “molto rumore per nulla””.
Il Pd lamenta la “mancanza di politiche abitative; del resto, siamo ancora in attesa di una commissione su questo tema che l’assessore alle politiche sociali ha annunciato lo scorso 20 ottobre. Ancora una volta, nostro malgrado, ci troviamo a dover sottolineare che la città non ha bisogno di frasi fatte, ma di scelte di governo, che affrontino i problemi e, possibilmente, li risolvano”.