E’ un modo per affrontare la crisi e soprattutto per dare una mano a quelle famiglie che, con difficoltà, cercano di arrivare alla fine del mese. Tra solidarietà e razionalizzazione di risorse sempre più scarse, i Comuni si muovono come possono nel mondo del sociale. Da Borgomanero, nei giorni scorsi, è partita una comitiva, guidata da Sergio Vercelli, presidente della onlus “Compagni di volo”, diretta a Parma e Modena dove sono stati creati i primi empori sociali in Italia. Insieme a Vercelli, anche alcuni componenti della rete “Non di solo pane” e della Caritas cittadina e l’assessore all’assistenza del Comune di Borgomanero Maria Emilia Borgna.
In queste zone, le iniziative rivolte al sociale sono diverse. La delegazione borgomanerese ha conosciuto così il social market che consiste nel recupero dai supermercati della zona del fresco che andrebbe al macero per distribuirlo alle varie associazioni presenti sul territorio. Un’iniziativa che, tra l’altro, si autofinanzia. E poi, come dicevamo, gli empori sociali: “Vorremmo replicare a Borgomanero il medesimo servizio – spiega Vercelli – Un vero e proprio supermercato dove al posto dei prezzi ci sono dei punti e dove la clientela viene accolta dall’associazione in partenariato con i servizi sociali. Ogni utente possiede una tessera con i punti che vengono scalati alla cassa. Quindi un modo dignitoso e di responsabilità per chi fa fatica ad acquistare prodotti d’immediata necessità”.
All’emporio sociale di Modena, Portobello, “i clienti usano direttamente la tessera sanitaria, grazie ovviamente ad un software creato appositamente che associa il codice fiscale ai punti destinati alle singole persone a cui, poi, viene chiesto di fare volontariato o direttamente nel supermercato o nelle associazioni coinvolte nell’iniziativa”. Tali iniziative, che riteniamo di assoluto rispetto e di grande utilità, sono sostenute anche dalla cosiddetta legge del Buon Samaritano, che risale al 25 giugno 2003. In Italia, l’emporio sociale ha preso piede in diverse città, a partire, appunto dalla Romagna. Diversi gli elementi che accomunano, anche se con qualche differenza ma non sostanziale, le iniziative: innanzitutto viene utilizzata una card pre-caricata in base al numero di componenti del nucleo famigliare che consente di fare acquisti gratuiti per un tot di punti in un arco di tempo definito; la graduatoria e i punti vengono definiti in base al valore dell’ISEE; nel caso in cui le condizioni della famiglia migliorino, la card non viene rinnovata. Inoltre, sui territori in cui l’iniziativa è stata lanciata si è venuta a creare una rete di solidarietà con risorse che arrivano da aziende della zona e da collette alimentari, ma anche i soggetti privati possono decidere di donare una spesa, a volte anche attraverso una semplice piattaforma online. Un modo nuovo e dignitoso di combattere l’indigenza e gli sprechi di generi alimentari.