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Novara

Lega novarese: segreterie in scadenza. La scelta è tra “ancien régime” e rinnovamento

Chi dava per morta la Lega Nord si dovrà ricredere anche dopo il successo della manifestazione di sabato a Milano. Salvini tocca, oggi più che mai, le corde della gente, quelle più tese e rivolte a tematiche delicate come l’immigrazione, le tasse, l’euro… Non ha certo deluso le aspettative dei militanti l'”altro” Matteo, non quello che al Governo lancia soltanto spot attrattivi, ma quello che cammina tra la gente e che ascolta le esigenze degli italiani.

via lettera43

Nel centrodestra, dunque, (sempre che di un centrodestra ancora si possa parlare) al prossimo appuntamento politico si dovrà per forza tenere conto dei numeri in salita del Carroccio. Situazione positiva, a livello generale, trascinata da un Salvini determinato a tornare alle percentuali iniziali del partito fondato da Umberto Bossi. Situazione diversa però, a livello territoriale, dove la Lega piemontese dovrà (forse) affrontare una serie di appuntamenti centrali che definiranno i confini del futuro movimento.

In provincia di Novara, tra  espulsi, iscritti a cui è stata tolta la militanza, militanti delusi che si sono via via allontanati dagli atteggiamenti di chiusura dei vertici, indagini più o meno spiacevoli, crollo del Governo regionale e chi più ne ha più ne metta, la tenuta della Lega non è poi così scontata, specie se la proiettiamo verso un non lontanissimo appuntamento elettorale, quale quello delle amministrative nel capoluogo.

Sono molte le sezioni cittadine, ad esempio, che andranno in scadenza (e non sono poche nemmeno quelle “chiuse” in questi ultimi anni…).

Ma è soprattutto la segreteria provinciale ad avvicinarsi alla naturale scadenza fissata per il mese di novembre. Attualmente, la Lega novarese è guidata da Luca Bona, ex vicepresidente della Provincia di Novara e commissario a Palazzo Natta successivamente, fedelissimo dell’attuale segretario nazionale Roberto Cota.

“In Piemonte sono diverse le segretarie cittadine e provinciali il cui mandato scade a novembre – spiega Bona – Sarà la segreteria nazionale a decidere come muoversi per il rinnovo delle cariche”.

Non è nemmeno escluso, dunque, come in Lega è già successo, che o vengano riconfermati gli attuali ruoli o si scelga per una proroga dei termini, bypassando così il problema. Sarà Cota, responsabile piemontese della Lega, a stabilire i parametri in base ai quali si passerà al cambio della guardia o al mantenimento dello status quo, opzione, quest’ultima, non così onirica…

Ancora non sono state fissate le date per il congresso provinciale che, comunque, si dovrà convocare.

Chiusa la parentesi locale, in Piemonte si dovrà pensare anche alla segreteria nazionale: il mandato di Cota, dopo una dozzina di anni, si esaurirà il prossimo anno. Non sono poche le manovre, per il momento rimaste sopite, che fanno pensare alla volontà di “aerare” i locali di via Poggio, dando una svolta alla gestione del movimento piemontese. In questo caso, sarà lo stesso Salvini a dettare le procedure per la convocazione dei congressi che riguarderanno anche la regione Veneto.

Quello che si avverte, in modo evidente, è che il passo della Lega novarese e piemontese in generale è decisamente molto più lento e faticoso di quello dettato, a livello federale, da Salvini. I prossimi appuntamenti congressuali potrebbero davvero costituire, per il movimento del Carroccio territoriale, un possibile punto di svolta per tornare ad essere punto di riferimento e di aggregazione per le forze di centro destra, cercando di riportare a casa il consenso di una volta e creando le condizioni  per tornare agli albori, ai tempi in cui a Novara si vinceva facile e si governava bene. Insomma, la Lega si trova ad un bivio e si dovrà decidere se continuare a gestire il movimento sulla scia dell'”ancient regime” o seguire l’impostazione di Salvini ed entrare in quel “vento di forte rinnovamento” che tanto si respira in ambiente federale.