Legame tra gas radon e terremoti: un progetto targato Novara. Dai primi passi dei dilettanti dell’Osservatorio Geofisico novarese al Torrion Quartara al progetto in partnership con un docente di geofisica dell’Università de L’Aquila
Dal primo rudimentale sismografo ricavato da un cardiografo rottamato al progetto che è in attesa dell’approvazione del Ministero della Protezione Civile: di strada, dalle prime riunioni negli anni ’80 nella cantina di casa De Antoni al Torrion Quartara, il manipolo di appassionati dilettanti che hanno dato vita all’Osservatorio Geofisico di Novara, ne hanno fatta tanta.
Fino a questo progetto, appunto, teso ad evidenziare un legame tra il gas radon e i terremoti. I tecnici dell’osservatorio novarese – organizzazione di volontariato di Protezione Civile nella Regione Piemonte – hanno messo a punto un sistema di rilevazione del Radon tra l’Abruzzo meridionale e la pianura veneta; la linea comprende quattro stazioni collocate a Campli, Città di Castello, Ferrara e Treviso. “Obiettivo dello studio – spiegano – è quello di valutare le differenze di emissione del radon nel tempo, lungo una linea che attraversa diversi distretti sismici vicini, e in particolare al passaggio dalla zona della crisi sismica appenninica iniziata nel 2016 e la zona prealpina orientale”. “Il progetto – spiega Giuseppe De Antoni – è la parte terminale di un lavoro iniziato nel 2002; il dottor Mario Pizzolon geologo di Treviso e il professor Antonio Moretti, docente di geofisica dell’Università de L’Aquila hanno visto i nostri dati e ci hanno proposto di installare una stazione di rilevamento. E così ne abbiamo collocata una a Teramo. Poi hanno deciso di ampliare il progetto”. “Nessuno scopo di previsione” precisa subito De Antoni. “I primi risultati sono incoraggianti – aggiunge Tiziano Milan – Tutto è in fase di studio. Nel 2002 abbiamo collocato alcune stazioni di rilevamento, che avveniva con cadenza mensile e quindi non in tempo reale. Poi in anni di lavoro abbiamo messo a punto strumenti, che abbiamo costruito, ma i risultati erano scarsi perché, fortunatamente, la nostra non è zona sismica”.
Poi, galeotti i social, “abbiamo conosciuto una signora che abita a Campli, in provincia di Teramo, che ci ha suggerito di mettere la nostra strumentazione nella sua zona, dove si registrano fenomeni sismici e così abbiamo avviato il progetto e da ottobre funziona la stazione”. “L’Osservatorio Geofisico di Novara – ha ricordato l’assessore Marina Chiarelli – da anni è collaboratore del Comune di Novara nella rilevazione dei dati riguardanti alcuni fenomeni naturali come i terremoti”. Oltre a Giuseppe De Antoni, presenti anche Tiziano Milan e Marco Franzo.