L’ex Sindaco di Novara Armando Riviera affida a Facebook una sua riflessione sulla vicenda della realizzazione delle aree industriali di Agognate… Una “storia” che nasce più di cinquant’anni fa e che sono in pochi a ricordare e conoscere. Eccola…
C’è da rimanere basiti. A quasi mezzo secolo di distanza si ritorna, per la terza volta, a riproporre la variante di PRG su un milione di metri quadri di superficie agricola ad Agognate.La prima, sicuramente la più combattuta, primi anni settanta. Si iniziava a parlare di Centro Merci e della sua collocazione. Uno schieramento trasversale, composto prevalentemente da esponenti di primo piano della destra DC novarese, più qualche laico centrista ed un paio di Amministratori socialisti proposero l’area di Agognate di cui era allora proprietario, non certo disinteressato, il marchese Gianotti. La Sinistra, sostenuta da gran parte dell’opinione pubblica, riteneva che l’area del Boschetto, anche per la presenza del nodo ferroviario, fosse più idonea all’insediamento del centro merci accompagnando motivazioni tecniche a quelle a tutela dell’ambiente che la scelta di Agognate andava a compromettere. Detta così può apparire una semplice contrapposizione di opinioni. Chi ha vissuto quegli anni ( perché tanto duro’ il primo tempo della vicenda ) può testimoniare la durezza dello scontro politico. I Partiti avevano allora solide basi sociali e organizzative. Furono messe in discussioni alleanze e volarono accuse di ogni genere considerando la dimensione finanziaria dell’affare. Come andarono a finire le cose e’ noto considerando che il Centro Merci al Boschetto, dove alla fine si decise di collocarlo, anticipava il Piano regolatore successivo e quello che poi divento’ l’attuale Centro Intermodale Merci. Naturalmente per brevità, anche se così non appare, ho omesso una serie di scelte amministrative che hanno portato alla realizzazione del CIM. Descrivere quel periodo, con nomi e cognomi, correnti di partito, interessi privati solo in parte conosciuti, richiederebbe la stesura di un volume. Chiusa quindi la vicenda Agognate ? Neanche per sogno. Inizia il nuovo millennio ed ecco apparire all’orizzonte Vailog, gruppo nazionale di attività logistica che, neanche a dirlo, punta su Agognate di cui acquisisce la proprietà o quantomeno stipula un compromesso in questa direzione ( non ne ho la certezza). Vailog diventa editore di un noto giornale locale vicino alla maggioranza che amministra la città la quale avvia l’ipotesi di realizzare una vasta area industriale senza, per la verità, produrre gli atti necessari alla variante contro la quale già si stava mobilitando parte dell’opinione pubblica e, naturalmente, l’opposizione comunale di sinistra. Lo stesso giornale, di cui Vailog, era editore si limitò a riportare la cronaca delle vicende evitando di assumere posizioni palesemente di parte.
Agognate atto terzo, siamo ai giorni nostri. Quando ebbe inizio l’interesse sulla trasformazione di quella superficie agricola Andrea Ballare’ (nato nel 1967 ) aveva 4 o 5 anni, quindi per quanto possa essere stato precoce non sapeva nulla di Agognate e della sua esistenza. Diventato adulto e’ ora il nostro, più o meno, amato Sindaco di Novara ed eccolo riproporci la variante di PRG per trasformare ( che noia ) l’area agricola in industriale. In gioco ancora l’irriducibile Vailog e un nuovo soggetto, la CSSG strategie immobiliare S.p.a. di Parma. Un tempismo veramente eccezionale.
Nell’anno in cui si svolgerà a Milano ” Expo 2015 ” per richiamare l’attenzione di tutto il mondo sui problemi dell’alimentazione e, quindi, della necessità di salvaguardare le aree produttive, il Comune di Novara si appresta a trasformare un milione di metri quadrati coltivati in aree fabbricabili destinate alla logistica.
Che il Sindaco dichiari che ” le proteste sono frutto di confusione” e che contemporaneamente annunci che, visto la levata di scudi di migliaia di cittadini, il “costruito ” che prevedeva un volume di 300 mila metri quadri, verrà ridotto di un terzo non modifica di un millimetro l’inconsulto atto amministrativo.
Parlare al riequilibrio territoriale, in altre zone della città, di lotta alla disoccupazione ( la logistica crea pochissimi posti di lavoro) “ricreare nel capoluogo novarese quello che a Verona vale 10 mila posti di lavoro” caro Sindaco, oltre ad essere una gigantesca frottola, offende l’intelligenza di tutti i novaresi.
Ripensare all’intera vicenda, così come è accaduto in passato, è un invito accorato che mi permetto di fare nell’interesse generale. Cambiare opinione non e’ un atto di debolezza ma, in questo caso, di buonsenso e di rispetto per le migliaia di cittadini che sostengono una posizione di conservazione dell’ambiente.
Per quasi mezzo secolo Agognate ha resistito agli assalti della speculazione (e delle plusvalenze); evitate di passare alla storia della città come coloro che ci sono riusciti.
Armando Riviera