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“L’infanzia nelle guerre del Novecento” se ne parla alla Biblioteca Negroni nel quarto giovedì letterario

Alle 18 di giovedì 22 marzo la Biblioteca Civica Negroni ospiterà il quarto giovedì letterario del mese organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza di Novara, dedicato a “L’infanzia nelle guerre del Novecento” testo di Bruno Maida pubblicato da Einaudi.

“L’infanzia nelle guerre del Novecento” se ne parla alla Biblioteca Negroni nel quarto giovedì letterario

La guerra dei bambini e delle loro madri è il tema di un libro dedicato a “L’infanzia nelle guerre del Novecento” pubblicato da Einaudi a firma di Bruno Maida. E’ la scelta dell’approfondimento settimanale della Biglioteca Civica Negroni di Novara, per il quarto giovedì letterario del mese, con l’organizzazione dell’Istituto Storico della Resistenza.

Bambini prime vittime dei conflitti e loro malgrado protagonisti, attraverso un processo progressivo e differenziato che si muove fra storia e geografia, fra dimensioni e ragioni dei conflitti.

Bruno Maida è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, affronta il tema della guerra, partendo della legislazione internazionale per la protezione dei bambini, passando per il trauma e la resilienza, attraverso i quali i bambini non solo sempre e solo soggetti passivi, ma straordinari rivelatori di resilienza, con una capacità di profonda rielaborazione e adattamento che sanno esprimere attraverso il linguaggio che gli è più proprio, non solo parole, ma giochi disegno. 

Bruno Maida autore del libro

Sui segni colorati fatti sulla carta, i bambini, non ci sono luoghi di spazio e tempo, ma solo istantanee che stilizzano un corpo senza vita, un veicolo che brucia; metafore di una vita sospesa, con le strade per ricollegarli al mondo, che gli adulti devono saper ricostruire.

Bambini da sempre coinvolti e condizionati dai conflitti armati del Novecento e gettati sulla scena fino a trasformarsi, nella seconda metà del secolo, in veri e propri combattenti. In un paradossale mondo degli adulti, che ha una parte cerca di affermare un sistema che gli dedichi protezione, dall’altra coinvolge direttamente o indirettamente l’infanzia nell’orrore della violenza bellica.