“Lo scavo archeologico di Biandrate tra i più importanti del Piemonte Orientale”. Manuela Salvitti in visita al cantiere archeologico del novarese
“Grazie ai ritrovamenti risalenti al Neolitico, quello di Biandrate è lo scavo archeologico più importante fra quelli in corso nel Piemonte Orientale”: lo ha detto Manuela Salvitti, a capo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Novara, Biella, Vercelli e Vco, che martedì scorso ha visitato il cantiere archeologico del novarese. “La mia presenza qui – ha aggiunto Salvitti – testimonia l’attenzione verso un progetto che la Soprintendenza ha seguito sin dai tempi in cui partirono i cantieri per la costruzione della Tav e che ora ha dato la possibilità di venire alla luce a dei reperti risalenti al Neolitico. Ritrovamenti di un periodo storico che risultano assolutamente inaspettati in queste zone e che ora meritano tutti gli approfondimenti scientifici necessari”. “Possiamo dire – ha sottolineato la Soprintendente – che, insieme a quello di Salussola (Biella), si tratta dello scavo che ha restituito risultati fra i più significativi negli ultimi tre anni. Queste evidenze protostoriche emerse nel novarese sono destinate a rivestire una notevole importanza per la comunità scientifica. Anche per questo proseguirà la collaborazione con il Comune di Biandrate, dove ho trovato una bella squadra, con cui si potrà valorizzare questo patrimonio per comunicarlo agli studiosi e a tutta la popolazione in ottica di divulgazione e partecipazione”. Al momento, nelle quattro province di competenza della Soprintendenza, sono attivi altri scavi con ritrovamenti di reperti a Greggio, al confine tra Briga e Gozzano e a Cureggio.