Prima fase di trattamento contro la diffusione e lo “sterminio” della popillia japonica terminata: la Regione Piemonte, su mandato dell’assessorato all’agricoltura, tramite il settore fitosanitario regionale e con l’azione sul territorio dell’IPLA (Istituto Piante da Legno e Ambiente), ha concluso la prima parte dell’opera di contenimento del coleottero Popillia japonica.
L’insetto, originario del Giappone ma probabilmente arrivato in Italia dagli Stati Uniti dove negli ultimi 100 anni ha creato danni rilevanti, allo stadio larvale infesta i prati permanenti e poi, da adulto, attacca numerosissime piante coltivate e spontanee. Gli adulti si nutrono di foglie, fiori e frutti. A causa del comportamento gregario della specie gli adulti di questo coleottero possono presentare infestazioni con centinaia di esemplari che provocano estese scheletrizzazioni delle foglie ed erosioni sui frutti.
La zona più colpita, pesantemente colpita, come hanno rilevato più volte gli agricoltori novaresi, è quella che si concentra nei comuni di Bellinzago, Oleggio, Pombia. Gli altri comuni dell’area infestata in cui l’insetto è stato ritrovato nel 2015 sono Cameri, Galliate, Marano Ticino, Mezzomerico. Gli interventi, resi obbligatori da un decreto di lotta ministeriale, sono stati ad oggi realizzati su circa 440 ettari di territorio. Tutti i comuni si trovano all’interno dell’area del Parco Naturale del Ticino.
L’area è inserita all’interno della Rete Natura 2000 ed è sottoposta a protezione europea per la salvaguardia della biodiversità. Per tale motivo si è scelto di trattare l’insetto con metodi biologici senza il ricorso ad insetticidi chimici che avrebbero potuto produrre effetti negativi importanti anche a carico di altre specie non pericolose, oltre a comportare gravi rischi di inquinamento ambientale.
Per i trattamenti di questa prima fase sono stati distribuiti sui prati permanenti dell’area oltre 1000 miliardi di esemplari di un nematode entomopatogeno (Heterorhabditis bacteriophora) che parassitizza le larve del coleottero presenti sotto il cotico erboso dei prati suddetti. L’intervento, iniziato lo scorso 25 aprile, è terminato il 19 maggio. E’ previsto un ulteriore intervento a carico delle larve del coleottero durante i mesi estivi.
A breve inizierà la campagna di cattura massale degli adulti, verranno intensificati i monitoraggi in campo sulla capacità e velocità di espansione dell’insetto e saranno controllati tutti i siti a rischio dell’area infestata e di quelle circostanti anche grazie alla collaborazione dei comuni per la loro individuazione.