NOVARA-BENEVENTO 1-0
La vittoria tutta cuore del Novara sul Benevento segna forse il definitivo addio alla stagione dei rimpianti per lasciare corso a quella dei sogni. Una presa di visione plastica, vista la presenza di tre super ex nelle file ospiti, (Baroni, Buzzegoli e Viola) e del fatto concreto che le nefande previsioni, fatte dopo gli addii di Faragò e Viola, abbiano invece trasformato gli azzurri in una testuggine capace di svoltare dopo la debacle di Trapani, con quattro risultati utili e addirittura tre vittorie consecutive.
E pensare che la serata sembrava cominciata male, con Galabinov costretto a dare forfait prima di entrare in campo, ben surrogato dal volenteroso Lukanovic. Per il resto, non troppo a sorpresa, Scognamiglio si accomoda in panchina e col rientro di Troest, è Lancini ad affiancarsi ad un ottimo Mantovani.
I giallorossi devono rinunciare a Chisbah e Ciciretti, ma non per questo Baroni rinuncia al suo palleggio, che almeno inizialmente trova un Novara smarrito, incapace di trovare la giusta fisionomia, senza la capacità di reggere l’attacco dell’assente Galabinov.
Se è pur vero che il Benevento tiene palla, è anche vero che per vedere un tiro, bisogna aspettare una conclusione dalla distanza di Lucioni, per il resto qualche cross dagli esterne, ben gestito dalla difesa di casa.

Contro il Benevento è vittoria del Novara
Un equilibrio che si spezza all’inizio della ripresa, quando Sansone disegna una parabola perfetta su punizione che dopo una sponda, si trasforma in un pallone a entrò aerea che Troest tramuta in oro colato. È’ il 54′, il Novara avanti a sorpresa, deve aspettarsi la rabbia degli stregoni, i quali invece non cambiano mai ritmo è solo nel finale, scaldano le mani a Da Costa con il nuovo entrato Pajac. Sono invece gli azzurri a trovare convinzione e morale dopo il vantaggio, ed incoraggiati da un pubblico ritrovato, sfiorano anche il raddoppio ancora con Troest e Macheda.
Il Benevento dei miracoli, corazzata che insegue la serie A, trotterella fino alla fine, senza quasi mai impensierire Da Costa, così il Novara operaio voluto da Boscaglia e plasmato a sua immagine e somiglianza da Teti, zitto zitto è arrivato in quota play-off.
Novara: 1 Da Costa (K), 2 Troest, 3 Mantovani, 5 Casarini (vK), 7 Cinelli (29 Orlandi 80′), 8 Chiosa, 10 Macheda, 17 Lancini, 18 Sansone, 24 Dickmann (20 Kupisz 63′), 32 Lukanovic (23 Adorjan 74′)
A disp.: 25 Montipò, 6 Scognamiglio, 9 Di Mariano, 11 Corazza, 27 Calderoni, 30 Koch
All.: Roberto Boscaglia
Benevento: 1 Cragno, 4 Del Pinto, 5 Lucioni (K), 6 Lopez, 7 Melara (vK), 9 Ceravolo (19 Cissè 45′), 15 Camporese, 18 Gyamfi, 20 Falco, 35 Viola, 36 Matera (11 Pajac 73′)
A disp.: 12 Gori, 2 Pezzi, 16 Bagadur, 23 Venuti, 25 Brignola, 28 Donnarumma, 30 Buzzegoli
All.: Marco Baroni
Arbitro: Sig. Di Paolo di Avezzano
Assistenti: Sigg. Fiore di Barletta e Rocca di Vibo Valentia
Quarto ufficiale: Sig. Minelli di Varese
Marcatori: 55′ Troest
Ammoniti: 27′ Lopez (B), 50′ Macheda, 76′ Kupisz, 94′ Lancini
Calci d’angolo: Novara 1 – Benevento 4
Minuti di recupero: 1′ pt; 5′ st
Spettatori totali: 3914; abbonati: 2810; paganti: 1104
Diffidati: Da Costa, Macheda, Calderoni (N); Ceravolo, Cissè (B)
Squalificati: Ciciretti, Chibsah (B)