Ludopatia: i risultati del progetto nelle scuole novaresi. Oltre 130 allievi di Fauser e Bellini coinvolti nell’iniziativa promossa da Provincia e FCN
“Negli ultimi anni l’industria del gioco d’azzardo ha saturato il mercato con offerte a 360 gradi e con la possibilità di giocare 24 ore su 24. Nel 2017 ogni novarese, senza considerare le possibilità on line, ha speso mediamente 1.400 euro nel gioco d’azzardo. Non possiamo, certo, pensare che i minori siano esenti da queste attrazioni: per questo è necessario aiutare i ragazzi a comprendere i rischi legati all’azzardo. Siamo convinti che gli interventi di questo progetto abbiano colto nel segno, garantendo ai ragazzi coinvolti la possibilità di un momento di riflessione dove rileggere questi fenomeni con nuovi strumenti critici per tutelarsi dalle insidie legate al gioco d’azzardo patologico”. Così Andrea Gnemmi dell’associazione Contorno Viola, che ha realizzato il progetto di prevenzione del gioco d’azzardo patologico, promosso dalla Provincia nelle scuole e avviato in due istituti novaresi (l’Ipsia Bellini e l’Itis Fauser) nell’anno scolastico 2017-2018, con il contributo della Fondazione Comunità Novarese. Questa mattina (mercoledì 6 febbraio) sono stati presentati i risultati del progetto che è partito nei primi mesi del 2018, quando sono state contattate le scuole e avviati i due corsi di formazione dedicati ad insegnanti e studenti; i primi hanno partecipato a due incontri durante l’anno scolastico completando la formazione a ottobre, mentre i ragazzi hanno seguito tre incontri formativi. Al progetto, ha contribuito anche il Dipartimento Patologia delle Dipendenze Asl Novara. Ai corsi formativi hanno partecipato, per i due istituti coinvolti, 9 insegnanti e 16 studenti che hanno completato la formazione di peer educator. Nei mesi di ottobre e novembre 2018 i docenti formati e i peer hanno, poi, svolto interventi di prevenzione (2 ore a cura dei peer e 2 a cura degli insegnanti) in tutte le cinque classi quarte del Bellini e in due del Fauser, coinvolgendo oltre 130 allievi. Dai confronti è emerso che il gioco d’azzardo coinvolge molti ragazzi che abitualmente comprano, ad esempio, i Gratta&Vinci o scommettono su eventi sportivi, o ancora, seppur una sola minoranza, giocano abitualmente al poker on line. “Il gioco d’azzardo patologico – commenta Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunità Novarese – è un po’ la dipendenza del terzo millennio”; “da indagini condotte dal Centro Nazionale Ricerche e diffuse la scorsa estate – aggiunge – risulta che oltre 17 milioni di italiani gioca d’azzardo almeno una volta l’anno. Fra questi si contano oltre un milione di studenti tra i 15 e i 19 anni mentre i minori che in Italia, nel 2017, hanno giocato d’azzardo sono circa 580.000. Dati allarmanti che non si possono trascurare e che confermano l’importanza di interventi diretti applicati nelle scuole”.