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Novara

Lunedì 4 gennaio davanti al comune Sit-in per Patrick Zaki

Lunedì 4 gennaio davanti al comune Sit-in per Patrick Zaki

L’iniziativa promossa da Comune di Novara ed Amnesty International si terrà davanti a Palazzo Cabrino in via Rosselli 1 a Novara a partire dalle 17.

Lunedì 4 gennaio alle ore 17, dinanzi alla sede municipale, in via Rosselli 1, si svolgerà un sit-in a favore di Patrick Zaki, promosso da Comune di Novara e Amnesty International.

Patrick George Michael Zaki Suleman, frequentava il master universitario in studi di genere e delle donne, finanziato dal programma Erasmus Mundus dell’Unione Europea, all’Università di Bologna, questo prima del suo arresto da parte elle autorità egiziane avvenuto il 7 febbraio 2020 con l’accusa di propaganda sovversiva.

Come previsto dall’ordine del giorno approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale, insieme all’impegno di collaborare con il Comune di Bologna affinché venga data a Patrick la cittadinanza onoraria italiana, Comune di Novara, con Amnesty International,esporrà una riproduzione dell’opera di Francesca Grosso “Ritratto di parole dedicato a Zaki”, opera composta dalle parole della lettera scritta dai giovani di InOltre Alternativa Progressista. Una lettera tradotta in 16 lingue da InOltre (Alternativa Progressista) in collaborazione con Amnesty, inviata in 199 copie (una per ogni giorno di prigionia) al carcere di Tora, dove è rinchiuso Patrick Zaki, e firmata da esponenti del mondo accademico e culturale, da politici internazionali e da molte associazioni.

La lettera verrà letta dai rappresentanti di Amnesty durante il sit-in.

Sono esausto fisicamente e mentalmente, non posso continuare qui ancora a lungo, e mi sento depresso ogni volta che succede un importante evento nell’anno scolastico mentre sono qui invece di stare con i miei amici a Bologna. Raramente esco dalla mia cella durante il tempo concesso, perché non riesco a capire perché sono qui e non voglio affrontare il fatto che esco per camminare avanti e indietro nel giro di pochi metri, solo per chiudere di nuovo in una cella di pochi metri”.

“Le parole che, sabato 19 dicembre, Patrick Zaki ha affidato alla madre sono molto allarmanti – dichiara Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia – Se, nelle precedenti occasioni aveva alternato rimpianto e nostalgia alla speranza, quest’ultima ora pare svanita. Patrick ha l’asma e forti dolori alla schiena, soffre fisicamente a causa di condizioni detentive crudeli e inumane e soffre mentalmente per l’assenza di prospettive riguardo alla sua vicenda giudiziaria, per l’impossibilità di prendere parte al secondo anno del Master bolognese e la per la quasi certezza di non poter passare le festività del Natale copto con la sua famiglia. Oggi, dopo 10 mesi e 22 giorni di detenzione arbitraria e illegale, è stato superato un crinale pericoloso che chiama tutti a fare il massimo per ottenere la scarcerazione di Patrick prima che sia troppo tardi. Pochi giorni fa, il ministro degli Esteri Di Maio ha dichiarato l’impegno a riportarlo alla sua famiglia al più presto. Abbiamo fiducia che a queste parole seguano i fatti. Quel grido d’aiuto uscito dalla prigione di Tora li reclama e li pretende”.

 

Fonte Ufficio Stampa Comune di Novara