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L’uomo dei record via da Novara: quanto pesa davvero l’addio di Dardan Vuthaj?

L’uomo dei record via da Novara: quanto pesa davvero l’addio di Dardan Vuthaj?

Il bomber albanese non seguirà il Novara Fc tra i professionisti, dopo aver battuto il record di Marco Romano che resisteva dal 1935: un confronto a distanza fino a che punto proponibile?

Marco Romano e Dardan Vuthaj a confronto

Com’era presumibile, i destini del Novara Fc e Dardan Vuthaj si separeranno. L’attaccante albanese, con le sue 35 reti in campionato, è stato assolutamente determinante per la promozione azzurra in serie C. Un bottino che lo ha issato a miglior marcatore della serie D, entrando nella storia del calcio azzurro, come giocatore più prolifico in una singola stagione, andando a superare il comasco Marco Romano, che nella stagione 1935-36 segnò 31 reti, nel campionato (vinto) di serie B.

Gli indiscutibili numeri di bomber Vuthaj, hanno fatto presa su una certa parte di tifoseria, convintasi che sarebbe valso trattenere l’attaccante albanese anche in serie C, quasi ad ogni costo, affascinata forse, anche da questi record e dai paralleli altisonanti, col glorioso passato azzurro.

Ma quanto sia davvero accostabile, il profilo di un giocatore di serie D, per quando bravissimo, con alcuni “mostri sacri” dell’aurea storia del calcio novarese? La bella rincorsa al record di Marco Romano, ad esempio, è realmente paragonabile? Ad aiutarci a rispondere a queste domande, ci ha pensato Alessandro Bacchetta, nostro collaboratore, appassionato di storiche vicende azzurre e grande spulciatore di archivi. A lui abbiamo chiesto di tracciare un breve profilo di chi è stato Marco Romano e cosa ha lasciato il suo passaggio a Novara fra il 1934 ed il 1941. Tanto per dare il giusto peso a certi accostamenti, e nel caso, dimensionare eventuali rimpianti…

Un confronto, quello fra Romano e Vuthaj,  così distanti dal punto di vista delle epoche, forse quasi improponibile, ma se il sacrificio del bomber di serie D, porta in dote due attaccanti come Bortolussi e Galuppini, la cosa assume una connotazione di estremo concreto realismo.  

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Marco Romano, attaccante del Novara nella seconda metà degli anni trenta, con 94 reti realizzate in campionato con la maglia azzurra, conserva il titolo di capocannoniere all-time della storia del calcio novarese. Nato a Ponte Chiasso una frazione di Como nel 1910, Proprio in riva al Lario mette in mostra le proprie qualità di attaccante: non avendo un fisico eccelso, preferisce il fioretto alla sciabola, non a caso le cronache del tempo lo qualificano come “arte sopraffina”.

Nel torneo del 1932/33 di serie B con la maglia del Como, conquista il titolo di capocannoniere con 29 reti.[1]

Nell’estate del 1934 passa al Novara e non delude le aspettative della dirigenza azzurra, confermando il proprio innato fiuto per il gol. Infatti nella prima stagione al Novara firma 29 reti, risultando il miglior attaccante del torneo.[2]

La stagione successiva, con un bottino personale di 31 reti, contribuisce in modo determinante alla promozione del Novara il Serie A [3], il famoso record che a livello numerico Vuthaj è riuscito a superare quest’anno.

Lo straordinario rendimento dimostrato da Romano sul rettangolo di gioco, non passò inosservato a Vittorio Pozzo, che stava selezionando la squadra destinata a disputare i giochi olimpici a Berlino[4]. Il giorno di Pasqua del 1936, la nazionale italiana fu impegnata in un doppio confronto con la Svizzera: la squadra maggiore a Zurigo si impose 2 a 1, mentre proprio a Novara l’Italia B, superò per 2 a 0 i cadetti rossocrociati con reti di Milano e Venditto nella ripresa.

Ecco la formazione di quell’Italia: Olivieri, Fiorini, Galimberti, Ghidini, Mornese, Milano, Busani, Riccardi, Gabetto, Marchini, Venditto. Due calciatori del Novara vennero schierati in campo: Galimberti e Mornese, mentre Romano era riserva. A quel tempo costituiva grande prestigio la convocazione in nazionale, era un periodo in cui l’Italia era incontrastata dominatrice: 1934 Campione del Mondo, 1935 la Coppa Internazionale, 1936 l’oro ai giochi olimpici e nel 1938 ancora Campione del Mondo. Nelle successive 5 stagioni disputate con la maglia azzurra non avrà più un simile eclatante rendimento: 34 reti siglate in 116 partite.[5]

Malgrado il brillante rendimento espresso in campo, i tifosi azzurri in una circostanza non si mostrarono benevoli nei confronti del loro beniamino: Marco Romano a causa di un rigore fallito nel corso della gara interna contro il Vigevano del 17 aprile 1938 terminata 1-1, veniva inseguito sino in stazione da un gruppo di accaniti appassionati novaresi: le cronache riferiscono che il calciatore azzurro “trascorse un brutto quarto d’ ora prima di riuscire a salire sul treno.”[6]

Con la retrocessione del Novara il serie B nel 1941, Romano torna a Como per poi trasferirsi a Catania, dove nel campionato 1942/43 realizza 26 gol in 17 partite: un primato ancora oggi imbattuto di reti realizzate in una sola stagione con la maglia rossoazzurra etnea.

Muore prematuramente, due giorni prima del suo 42° compleanno, il 16 settembre 1952 a Como. E’ al 10° posto nella classifica marcatori di sempre[7] del campionato cadetto con 112 gol in 146 partite in 6 stagioni: con una produttività sorprendente: una media gol dello 0,76.

 

CREDITS:

[1]Articolo Guerin Sportivo di Fabio Ornano 16 gennaio 2016

[2]www.forzanovara.net articolo di Gianfranco Capra 17 marzo 2020.

[3]Ibidem

[4]”Un secolo azzurro” di Alfio Caruso pagina 144

[5]”Novara cento avventure” di Gianni Romeo pagina 232

[6]Articolo “Il calcio illustrato” numero di luglio 1938 di Bruno Slawitz

[7]Sito lega serie B

LINK:

(https://www.legab.it/i-migliori-marcatori-della-storia-della-serie-b/)

(https://www.guerinsportivo.it/news/calcio/2016/01/16-1142503/cannonieri_cadetti_marco_romano)

(https://www.tuttocalciocatania.com/2021/12/catania-marcatori-top-moro-si-avvicina-spinesi-vero-

obiettivo-romano/)