Sulla questione della truffa del bollo auto a Ghemme il movimento 5 Stelle presneta un’interrogazione in Regione per capire il eprcorso che l’amministrazione intende seguire: «La Regione se ne lava le mani – spiega il consigliere Giampaolo Andrissi – Abbiamo interrogato la Giunta ottenendo una risposta pilatesca. L’assessore Ferrari sostiene che la revoca di un soggetto riscossore, con determinazione dirigenziale, non presuppone da parte della Regione forme particolari di pubblicità se non esclusivamente quelle previste per le determinazioni dirigenziali, ovvero la sua pubblicazione sul bollettino ufficiale. Insomma, secondo la Regione sarebbe colpa dei cittadini. Prima di pagare il bollo avrebbero dovuto leggersi tutte le determine della Regione Piemonte. Una missione impossibile per gran parte dei cittadini».
Inoltre, continua Andrissi, «molti cittadini ci hanno segnalato che, nonostante la Banca ITB abbia sospeso la tabaccheria in oggetto, la stessa risulta ancora accreditata sul proprio sito fino a pochi giorni fa. A questo punto è necessario rivedere le regole per evitare truffe e raggiri. Dovrebbe essere compito proprio della Regione comunicare pubblicamente, ed in modo chiaro nei territori interessati, i soggetti abilitati o non più abilitati alla riscossione del bollo auto».
La storia nasce nel 2010, quando la Regione Piemonte provvedeva alla revoca dell’autorizzazione di Paolo Bonassi, titolare della tabaccheria di Ghemme, alla riscossione delle tasse automobilistiche per le ripetute inadempienze relative al mancato riversamento alla stessa Regione di 6163,72 € tra il 2008 e il 2010.
«Negli ultimi mesi, la Regione Piemonte starebbe richiedendo le somme contestate, con gli interessi, ai cittadini diretti interessati, per un totale di circa 300 mila euro. Tale scenario si va ad ampliare ulteriormente se si considera che i cittadini che hanno usufruito dei servizi di pagamento per saldare anche le bollette delle proprie utenze luce e gas».
Sono circa 500 i ghemmesi coinvolti nella vicenda: insieme, hanno dato vita ad una class action, coordinata, a livello legale, dall’avvocato Luigi Rodini, contro la Regione Piemonte e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli evidenziando come la pubblica amministrazione non li avrebbe informati in modo chiaro della revoca dell’autorizzazione a Bonassi, mentre l’Agenzia delle dogane non avrebbe, secondo i ricorrenti, ottemperato ai suoi doveri di controllo e verifica, riportati anche sul proprio sito istituzionale.
Dall’altra parte, il legale di Bonassi alla trasmissione “Mi Manda Rai Tre”, un paio di settimane fa, ha mostrato le ricevute di pagamento inerenti ai versamenti dei bolli auto effettuati, per un importo di circa 300 mila euro “tramite la società “Self Pay Self srl”, azienda che, nonostante un capitale sociale di soli 10.000 euro al 29/11/2016, sul proprio sito garantisce di offrire il servizio solitamente offerto da Lottomatica senza la necessità da parte delle tabaccherie di prestare annualmente apposita fideiussione bancaria o assicurativa commisurata all’ammontare mensile medio delle riscossioni nell’anno precedente. Una situazione intricata quindi, in cui i cittadini di Ghemme al momento sono il solo capro espiatorio”.