“Made in Novara”, in crescita il trend delle esportazioni. Nei primi nove mesi dell’anno aumentano le vendite all’estero
Tra gennaio e settembre le vendite all’estero dei prodotti “made in Novara” hanno superato i 3,8 miliardi di euro, registrando un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017, una variazione superiore a quella registrata sia a livello regionale che nazionale. “I dati relativi al terzo trimestre dell’anno confermano il trend di crescita delle esportazioni provinciali – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – La performance novarese appare infatti soddisfacente, tenendo anche conto del fatto che si tratta di una variazione misurata sull’incremento ampiamente positivo e superiore al 7% registrato nello stesso periodo dello scorso anno”. A incidere sull’export il comparto manifatturiero, brillante la performance delle sostanze e prodotti chimici, che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero. Segno positivo anche per i prodotti del tessibile-abbigliamento, collocati al terzo posto; in netto aumento appare il comparto dei mezzi di trasporto che, con una crescita del 24,4%, conquista la quarta posizione per rilevanza dell’export, grazie all’ottima performance della sua componente più significativa, costituita da “Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi”, e supera i prodotti alimentari, protagonisti anch’essi di un incremento positivo (6,6%) e superiore alla media provinciale. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione Europea si conferma la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota pari al 62,5% dell’export. Guardando ai singoli Paesi si riscontra un vivace aumento delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese. Aumentano anche le esportazioni verso la Francia, secondo mercato di riferimento, con variazioni positive anche per Regno Unito, Polonia e Belgio, mentre flettono quelle verso Spagna e Paesi Bassi. Per quanto riguarda i mercati extra europei si registra un incremento dell’export verso Stati Uniti e Russia mentre si riscontra una flessione verso il mercato svizzero.