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Maggioranza zoppicante, Vailog “fornisce” la stampella: «Aree industriali e recupero ex magazzini Cariplo»

Se Maometto non va alla montagna, allora sarà la montagna ad andare da Maometto. A sostegno della più che zoppicante maggioranza di Ballaré arriva direttamente il privato che, nel caso specifico, si chiama Vailog. Prima sulle aree industriali, poi con un progetto di recupero e riqualificazione di una parte del quartiere di Sant’Agabio, dove la società possiede gli ex Magazzini Cariplo.

Sul primo, a fronte di tutte le proteste, raccolte firme e contrasti che stanno nascendo nella sempre più risicata maggioranza che sostiene il primo cittadino, il project manager di Vailog prospetta “500 posti lavoro (minimo, ndr) e investimenti in infrastrutture a favore del territorio per 10 milioni di euro”.

Per il secondo intervento, quello dei Magazzini ex Cariplo, si prevede invece un impegno che garantirebbe, se realizzato, un passo avanti notevole nel processo di riqualificazione del quartiere Sant’Agabio, anche alla luce del fatto che, oggi meno che mai, le amministrazioni comunali non possiedono le risorse necessarie per un’operazione di questo genere.

Le due aree (note come ex Magazzini Cariplo) sorgono in via Martino della Torre, e si estendono su una superficie di circa 84.000 metri quadrati attualmente destinati a magazzini ed in parte dismessi.

L’attività che oggi occupa parte di quest’area verrebbe trasferita ad Agognate, mentro lo spazio in questione potrebbe essere “riorganizzato con nuove destinazioni con la creazione di un nuovo Polo Tecnologico che coniughi attività di ricerca con dotazioni di interconnessione con il tessuto residenziale esistente”, spiega il project manager di Vailog Giulio Della Torre.

“Il trasferimento dell’attuale attività produttiva potrebbe portare ad un intervento sugli ex Magazzini Cariplo per affrontare i nuovi bisogni che pongono all’attenzione nuove dotazioni di sistemi residenziali. Pensiamo al sistema universitario novarese che, con lo sviluppo del campus universitario, richiederà sempre più spazi per residenze, o all’aumento dei cittadini indigenti in attesa di locazioni a prezzi calmierati. O ancora a forme di housing sociale per classi sociali meno abbienti».

Laboratori di ricerca e di produzione artigianale, residenze in housing, residenze speciali, terziario e Rta, centri specializzati, servizi per l’università (le richieste per un alloggio universitario si aggirano sulle 600 unità, a fronte di un campus che potrà contenere 150 studenti), spazi commerciali e dedicati ai servizi generali. Una “piastra servizi” con un risvolto fortemente sociale in un’area caratterizzata da una impronta multiculturale alla quale manca ancora però il fattore “integrazione” che potrebbe arrivare invece da un’ulteriore spinta tecnologica quale stimolo per una maggiore interazione del tessuto demografico.

Una proposta, quella di Vailog su Sant’Agabio, che suona un po’ come ultimatum per l’amministrazione Ballarè e riaffiora (in effetti risale al 2010) in un momento particolare: a breve, infatti, il consiglio comunale dovrà discutere del progetto preliminare di Agognate che, se approvato, passerà poi in seconda conferenza dei servizi e infine in giunta per l’approvazione del definitivo. Con un piccolo, neanche troppo, problema: quello di una maggioranza che sta via via perdendo pezzi importanti e fondamentali perchè il Sindaco abbia i numeri in consiglio per far passare le aree industriali. Il conto alla rovescia, comunque, è iniziato.