Maggiore arriva “DigniCap”, il casco che contrasta la caduta dei capelli alle pazienti in chemioterapia. Donato all’Oncologia grazie a Lilt e Fondazione Comunità Novarese
Si chiama DigniCap ed è un’apparecchiatura che contrasta la caduta dei capelli per le pazienti in chemioterapia, costrette, proprio dalle cure, a confrontarsi con un problema dagli indubbi riflessi psicologici. L’apparecchiatura è stata donata all’Ospedale Maggiore, e sarà in dotazione alla Struttura complessa di Oncologia, diretta dalla professoressa Alessandra Gennari, grazie a Lilt Novara e Fondazione Comunità Novarese grazie ad una raccolta fondi cui hanno contribuito in molti, tra enti, imprese e singoli cittadini. “Un nuovo strumento terapeutico – ha sottolineato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola – che non ha effetti collaterali”. “La perdita dei capelli – ha ricordato la dottoressa Giuseppina Gambaro, presidente di Lilt Novara Onlus – ricorda ogni giorno di essere malati e DigniCap sarà un aiuto psicologico importante. I trattamenti non devono guarire la malattia dimenticando la persona ma metterla al centro e oggi facciamo un altro passo in avanti nell’umanizzazione delle cure”. Attualmente non esistono farmaci in grado di prevenire con sicurezza la caduta dei capelli ma una possibilità è quella di raffreddare il cuoio capelluto mentre vengono somministrati gli agenti citostatici. “Il raffreddamento – spiegano – provoca da un lato la vasocostrizione dei piccoli vasi del cuoi capelluto e dall’altro il rallentamento del metabolismo. Ne risulta una riduzione dell’apporto e dell’attività dei principi attivi nella radice del capello e quindi una riduzione dei danni a carico delle cellule pilifere”. L’apparecchiatura è dotata di due postazioni impiegate contemporaneamente: alle pazienti viene fatta indossare una cuffia in silicone morbido, simile a un casco da parrucchiera, che abbassa la temperatura del cuoi capelluto. Un raffreddamento graduale per causare il minor disagio alla paziente. La cuffia è collegata ad un impianto frigorifero compatto e costantemente monitorato. Da oggi questa apparecchiatura, già molto diffusa all’estero ma in Italia disponibile in pochi centri, è a disposizione delle pazienti dell’Oncologia del Maggiore. “Avere questo strumento – ha commentato la professoressa Gennari – significa non solo dare supporto psicologico alle pazienti ma anche poter offrire un servizio analogo a quello che danno le strutture milanesi. L’oncologia di Novara si occupa non solo della malattia ma della persone nel suo complesso, mettendo la donna al centro della sua azione”. “Un altro obiettivo raggiunto – ha aggiunto il direttore generale – nel percorso intrapreso da anni di umanizzazione delle cure in ambito oncologico”. “Pensare di poter aiutare tante persone in un momento di fatica e fragilità del loro percorso di malattia – ha aggiunto Cesare Ponti, presidente di Fondazione Comunità Novarese che ha sostenuto l’iniziativa con un contributo di 26.500 euro e con l’attivazione di una campagna di donazioni – ci rende davvero orgogliosi. E’ importante sottolineare che, alla Fondazione, la raccolta fondi è ancora aperta: il primo obiettivo è stato raggiunto ma siamo pronti a raggiungerne, insieme, tanti altri così da ampliare i benefici per la comunità”.