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Novara

Maggiore, ecco la “Radiologia 3.0”

Maggiore, ecco la “Radiologia 3.0”. Nuove apparecchiature di ultima generazione e lavori di riorganizzazione del reparto per migliorare l’accessibilità degli utenti

La riorganizzazione dell’Istituto di Radiodiagnostica, diretto dal professor Alessandro Carriero, si è concretizzata in un intervento che ha visto la sostituzione di apparecchiature ormai obsolete con altre di ultima generazione; contemporaneamente un adeguamento impiantistico ha consentito il potenziamento del sistema “Pac-Ris”, già in funzione, ovvero: tutte le immagini vengono conservate in un unico server centrale e possono essere consultate da tutti gli specialisti dell’azienda. “Siamo riusciti a concretizzare una richiesta che era un’esigenza per il nostro ospedale – ha detto il direttore generale Mario Minola – La Radiologia è sempre stata una nostra colonna portante. I lavori sono iniziati un anno fa e, con un gioco di scatole cinesi, non abbiamo mai interrotto l’attività. Abbiamo migliorato l’umanizzazione ed ora il nostro obiettivo è migliorare le liste d’attesa”. “Questa realizzazione – ha aggiunto – non è un intervento spot ma un ponte che ci traghetterà verso il futuro, la città della salute”. E, a dimostrazione che l’attività non ha subito alcun rallentamento nel corso dell’anno di lavori, il professor Carriero ha sciorinato alcuni numeri: “nel 2017 i pazienti in radiologia e medicina nucleare sono stati 195.125; nel 2018 oltre 205mila”; solo per quanto riguarda le Tac, nell’anno passato, ne sono state eseguite quasi 25mila. I lavori di riorganizzazione del reparto “consentono un più efficace utilizzo degli spazi migliorando l’accessibilità degli utenti. E’ stato anche potenziato il sistema-totem, ovvero la possibilità di effettuare il check-in automatico e il ritiro diretto dei referti saltando le code agli sportelli. “Questo sistema, “made in Novara” – ha sottolineato Minola – è stato ideato, sperimentato e adottato per la prima volta in Italia nell’Istituto del professor Carriero nel dicembre del 2013”. I lavori di riorganizzazione, realizzati attraverso un partenariato pubblico-privato con Alpha Project, ha interessato anche la struttura complessa di Medicina Nucleare con l’installazione di un nuovo apparecchio, strumento indispensabile per la diagnosi e la stadiazione dei tumori, patologie per le quali l’azienda ospedaliero universitaria di Novara è centro di riferimento per tutto il Piemonte orientale. “I nuovi apparecchi radiologici, essendo più veloci di quelli precedenti, consentono di aumentare l’offerta di prestazioni con ricadute positive sui tempi d’attesa e sulla durata delle degenze ospedaliere”. Numerose le nuove apparecchiature, tutte di ultima generazione di cui è stato dotato l’Istituto. “La possibilità di avere questi apparecchi di ultima generazione – ha sottolineato Carriero – ci consentirà un salto decisivo verso la radiologia del futuro. L’obiettivo è quello di aumentare e migliorare i servizi: ecco il progetto Radiologia 3.0”. Progetto che si articola in 4 punti: imaging home “significa che la radiologia – spiega Carriero – deve essere considerata come una casa da parte dell’utente, cioè accoglienza, disponibilità, umanizzazione”; imaging at home “che prevede l’istituzione di un service a casa dei pazienti che non si possono muovere per fare radiografie d’urgenza e poi tramite internet si potranno mandare i referti a casa”; imaging self “che consentirà al paziente di prenotare da casa l’esame, fa una sorta di chek-in in automatico e un ritiro automatico dei referti dai totem”; e infine imaging H12 che “prevede che la Radiologia sia aperta per 12 ore al giorno, come peraltro già accade per Tac, risonanza magnetica e mammografia”.