Mail “estorsive”, nuovo allarme. Ritorna il fenomeno delle “sextorsion”, i consigli della Polizia postale
“Pensi davvero che fosse una specie di scherzo o che puoi ignorarmi? Vedo cosa stai facendo, pedofilo…Il tuo tempo è quasi finito; si, so cosa stavi facendo sabato ”. E se l’incipit non è dei più tranquillizzanti, il seguito è decisamente chiaro: “Se non finanzierai questo indirizzo bitcoin xxxxxx con 5mila euro entro il…., contatterò tutti i tuoi parenti e tutti i tuoi iscritti nell’elenco e mostrerò loro tutte le tue registrazioni di pedofilia”. Nuova impennata del fenomeno noto come “sextorsion”, esploso già qualche anno fa, che ciclicamente si ripresenta a terrorizzare ignari utenti di internet ai quali viene appunto recapitata questa mail, dal chiaro intento estorsivo. Nella maggior parte dei casi questi messaggi, fortunatamente, restano del tutto ignorati, ma qualche volta qualcuno ci casca e poi altro non gli resta che sporgere denuncia. Il nuovo “alert” arriva dalla polizia postale che ha diffuso un comunicato per mettere in guardia gli utenti da eventuali e possibili rischi. Innanzitutto, sottolinea la Postale, “chi sta dietro a queste mail non possiede alcun filmato, né, con tutta probabilità password di profili social da cui ricavare liste di amici e parenti”; assodato questo aspetto “non pagare assolutamente alcun riscatto, l’esperienza maturata con casi precedenti dimostra che pagare determina, quale unico effetto un accanimento nelle richieste estorsive per ottenere ulteriori somme di denaro”. Di contro è sempre meglio proteggere adeguatamente la mail. Come? Cambiando la password, ad esempio, utilizzandone una più complessa; non utilizzare mai la stessa password per più profili e inserire, insieme alla password, codici di sicurezza ricevuti sul cellulare.