Buongiorno
Novara

E’ mancato Paolo Viviani, storico giornalista del Corriere che ha fatto della sua malattia un evento social

Paolo Viviani

“Lavoro da sempre nel campo della comunicazione, e, se mi e’ consentito, della verita’. Ho un tumore al pancreas, operabile. Inizierò al più presto le chemio, in vista appunto della asportazione. Forza e coraggio, sempre. (Grazie in anticipo per un eventuale pensiero, non necessariamente da esternare)”. Era il 13 agosto quando Paolo Viviani, 53 anni, giornalista e colonna storica del Corriere di Novara, scrisse su facebook questo post, sconvolgente. E’ mancato questo pomeriggio, dopo aver lottato duramente contro la malattia: lascia la moglie Lalla Negri (addetto stampa del Comune di Novara) e due figli.

A dare l’annuncio della sua scomparsa il suo profilo fb, poche ore fa, con un brevissimo commento (“La fine”), cui sono seguiti i messaggi di cordoglio dei moltissimi amici e conoscenti che avevano condiviso con lui questo dramma.

Paolo Viviani ha lavorato per il Corriere di Novara 34 anni, festeggiati pochi mesi or solo, diventandone uno dei giornalisti di punta. Cronista attento e puntuale, apparteneva alla scuola di quelli che non si fermano alla velina di palazzo, preferendo l’approfondimento, la cura del particolare, l’analisi obiettiva dei fatti. Era noto per le sue posizioni spesso anticonformiste e proprio la scelta di condividere pubblicamente un evento solitamente privato come una grave malattia ne è la riprova.

Un’agonia durata alcuni mesi, fra attese, speranze e delusioni, “raccontata” senza alcuna deriva sensazionalistica o patetica, accompagnata da lucide analisi circa lo stato di salute del sistema sanitario nazionale, ma anche dei fatti della politica e dell’attualità.

Paolo Viviani è stato cronista fino in fondo, fino alla fine. Cronista anche della propria vita, sublimando un concetto di professionalità a dir poco straordinario. Il suo “diario” on line è un prezioso scrigno di ricordi, aneddoti, pensieri, esperienze di vita… Era figlio del generale Ambrogio Viviani, scomparso quattro anni fa, noto anche per aver comandato la brigata paracadutisti “Folgore” e per essere stato capo del Sismi dal 1970 al 1974, diventando poi Generale di divisione.

“Posso arrendermi se mi mandano simili esempi?”, scriveva Paolo riferendosi alla propria malattia ed omaggiando il padre…

Indubbiamente non si è mai arreso…

“Arare la mente
pettinare i ricordi
razionalizzare i pensieri
(il resto lo fa il cuore)”

La redazione di Buongiornonovara esprime alla famiglia del collega le più sentite condoglianze.